04.02 L'UMILTA' E LA SUPERBIA

Published: Feb. 18, 2023, 2 p.m.

b'Abbiamo visto che la vera umilt\\xe0 comporta la conoscenza del proprio nulla. Se questa conoscenza \\xe8 un ideale per gli abitanti della terra, \\xe8 una condizione necessaria per gli abitanti del cielo: per poter godere della visione beatifica, della visione perfetta, fin quanto \\xe8 possibile per ogni individuo e nel modo di cui \\xe8 capace, del Sommo Bene.

Padre Cornelio a Lapide parla come segue di questa conoscenza nel suo commentario su capitolo 4 della prima lettera di san Giovanni: "Cos\\xec l\'amore ha unito Dio all\'uomo, non solo nell\'affetto e nella cura, ma anche effettivamente e sostanzialmente, mediante, in verit\\xe0, un\'unione ipostatica. Unisce l\'uomo a Dio, cos\\xec che, uscendo totalmente da se stesso, passa in Dio, e per cos\\xec dire si perde, non pensando pi\\xf9 ad altro, non comprendendo n\\xe9 sentendo altro che Dio, non cercando n\\xe9 desiderando altra cosa, non provando gioia in nient\'altro che nelle cose buone di Dio. Colui che si unisce cos\\xec a Dio diviene un solo spirito con Lui, perch\\xe9 si spoglia di se stesso e si riveste di Dio. Perci\\xf2, come se fosse tutto trasformato nella natura divina, \\xe8 nel pensiero e nell\'affetto tutto in Dio. Cos\\xec tutti i santi in cielo saranno uno con Dio (ci\\xf2 che il Signore prega per loro, Gv. xvii.), perch\\xe9 tutti riconoscono il proprio nulla, come sono in se stessi, e non si stimano a nulla, se non nella misura in cui appartengono a Dio e sono per Lui. E in questo modo cessano del tutto da se stessi. E poich\\xe9 non dovrebbero dimorare in nulla, dall\'intelletto e dalla volont\\xe0 gli saranno portati potentissimamente e saranno tutti in lui.
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