Un miracolo inutile?

Published: Oct. 17, 2019, 5:55 a.m.

Subito dopo Gesù obbligò i suoi discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull'altra riva, verso Betsaida, mentre egli avrebbe congedato la folla. Preso commiato, se ne andò sul monte a pregare. Fattosi sera, la barca era in mezzo al mare ed egli era solo a terra. Vedendo i discepoli che si affannavano a remare perché il vento era loro contrario, verso la quarta vigilia della notte, andò incontro a loro, camminando sul mare; e voleva oltrepassarli, ma essi, vedendolo camminare sul mare, pensarono che fosse un fantasma e gridarono; perché tutti lo videro e ne furono sconvolti. Ma subito egli parlò loro e disse: «Coraggio, sono io; non abbiate paura!» Salì sulla barca con loro e il vento si calmò; ed essi più che mai rimasero sgomenti, perché non avevano capito il fatto dei pani, anzi il loro cuore era indurito. Passati all'altra riva, vennero a Gennesaret e scesero a terra. Come furono sbarcati, subito la gente, riconosciutolo, corse per tutto il paese e cominciarono a portare qua e là i malati sui loro lettucci, dovunque si sentiva dire che egli si trovasse. Dovunque egli giungeva, nei villaggi, nelle città e nelle campagne, portavano gli infermi nelle piazze e lo pregavano che li lasciasse toccare almeno il lembo della sua veste. E tutti quelli che lo toccavano erano guariti. (Marco 6:45-56 - La Bibbia) Indice della serie sul vangelo di Marco Era stata una giornata piuttosto impegnativa e Gesù volle risparmiare ai discepoli l'ultima parte in cui si doveva congedare la folla. Così essi partirono per andare ad aspettare Gesù in un luogo più tranquillo. Da parte sua Gesù, quando la folla lo lasciò, si ritirò in disparte per pregare. Anche una giornata piena come quella, per Gesù, doveva chiudersi con un tranquillo tempo di preghiera. Anzi, come si nota anche in altre occasioni, più la giornata era impegnativa e più il Signore Gesù sentiva questa esigenza. Pregò fino a notte inoltrata visto che raggiunse i suoi discepoli solo alla quarta vigilia della notte (tra le tre e le sei del mattino secondo la misurazione romana del tempo). A quel punto ci si sarebbe potuti aspettare che Gesù prendesse una barca per raggiungere i discepoli sull'altra riva ma, visto il vento contrario, e vista la difficoltà che i discepoli stavano trovando nel remare, Gesù comprese che avrebbe fatto prima ad andare a piedi! Infatti raggiunse velocemente la barca dei discepoli e si accingeva ad oltrepassarla... Naturalmente Gesù si aspettava una reazione da parte dei discepoli e la reazione non tardò ad arrivare. Essi si spaventarono pensando che si trattasse di un fantasma! Poveri discepoli! Per noi è facile giudicarli e dire: "Ma come?!? Non sapevano che Gesù era Dio e poteva fare ciò che voleva, incluso camminare sulle acque?" Certamente per noi non è difficile credere una cosa del genere alla luce di ciò che sappiamo oggi di Gesù, alla luce di tutto il nuovo testamento, così come non è difficile credere che poche ore prima Egli avesse sfamato cinquemila persone con cinque pani e due pesci. Ma proviamo a metterci nei loro panni: non ci saremmo spaventati se avessimo visto una figura umana che cammina sul mare, sfidando le leggi della fisica, sapendo che nessun essere umano lo aveva mai fatto fino a quel momento? Come il testo ci dice, i discepoli non avevano ancora capito come decifrare l'evento della moltiplicazione dei pani e dei pesci a cui avevano assistito quel giorno.  Essi certamente conoscevano miracoli analoghi descritti nell'antico testamento, ad esempio il miracolo che il Signore aveva fatto attraverso Eliseo descritto in 2Re 4:1-7 in cui l'olio presente in un vasetto si era moltiplicato fino a riempire un grande numero di vasetti. Pertanto ciò che Gesù aveva fatto li aveva certamente sorpresi ma non aveva necessariamente fatto scattare in loro una riflessione più approfondita sulla natura divina di Gesù.  Ma ora, a distanza di poche ore, Gesù stava addirittura passeggiando sull'acqua!