Un gesto d’amore

Published: Feb. 3, 2020, 5:55 a.m.

Mancavano due giorni alla Pasqua e alla festa degli Azzimi; i capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di prendere Gesù con inganno e ucciderlo;  infatti dicevano: «Non durante la festa, perché non vi sia qualche tumulto di popolo». Gesù era a Betania, in casa di Simone il lebbroso; mentre egli era a tavola entrò una donna che aveva un vaso di alabastro pieno d'olio profumato, di nardo puro, di gran valore; rotto l'alabastro, gli versò l'olio sul capo. Alcuni, indignatisi, dicevano tra di loro: «Perché si è fatto questo spreco d'olio? Si poteva vendere quest'olio per più di trecento denari, e darli ai poveri». Ed erano irritati contro di lei. Ma Gesù disse: «Lasciatela stare! Perché le date noia? Ha fatto un'azione buona verso di me. Poiché i poveri li avete sempre con voi; quando volete, potete far loro del bene; ma me non mi avete per sempre. Lei ha fatto ciò che poteva; ha anticipato l'unzione del mio corpo per la sepoltura. In verità vi dico che in tutto il mondo, dovunque sarà predicato il vangelo, anche quello che costei ha fatto sarà raccontato, in memoria di lei». (Marco 14:1-9 - La Bibbia) Indice della serie sul vangelo di Marco La pasqua era ormai molto vicina e con la festa si avvicinava anche l'ora in cui Gesù avrebbe dato la sua vita per i peccati dell'umanità. Infatti l'autore del vangelo conferma che i capi dei sacerdoti e gli scribi stavano solo aspettando il momento opportuno per prendere Gesù ed ucciderlo.  Nel periodo della Pasqua Gerusalemme era ovviamente piena di pellegrini in ogni angolo e, considerando che molti avevano una buona opinione su Gesù,  i capi dei sacerdoti e gli scribi dovevano essere molto prudenti per non scatenare una reazione tumultuosa, quindi dovevano cercare di attrarlo in un luogo appartato dove poterlo prendere lontano dalle folle. In mezzo a tanto odio per Gesù,  l'evangelista ci descrive un episodio che mostra un gesto d'amore straordinario. Quella donna era entrata in casa di Simone il Lebbroso portando con sé  quel vaso di alabastro pieno d'olio profumato, di nardo puro, di gran valore. Questo significa che non si trattò di un gesto improvvisato ma di un gesto premeditato. Ella era andata in quella casa con l'intenzione di ungere Gesù con quell'olio costosissimo. Marco non ci fornisce troppi dettagli sull'identità della donna e sulle sue motivazioni, che si possono ricavare dai paralleli negli altri vangeli. Egli si concentrò invece sulle reazioni degli altri invitati e sulla risposta di Gesù. Di una cosa possiamo essere certi: quella donna amava davvero Gesù al punto che volle mostrare la sua riconoscenza verso di lui in un modo davvero eclatante. Teniamo presente che il valore di quell'olio, trecento denari, era equivalente allo stipendio annuale di un operaio. Comprendiamo quindi perché gli altri convitati rimasero stupiti di quel gesto. Lo stupore sfociò però nell'indignazione verso quella donna. Perché? Secondo loro si poteva vendere quell'olio e darlo ai poveri, così non sarebbe andato sprecato. Non sembra un'osservazione sbagliata in un certo senso, infatti aiutare i poveri è certamente un gesto nobile. Tuttavia, Gesù non si fece impressionare da quel commento, ma prese le difese della donna. Quelle persone si erano indignate verso quella donna per un gesto d'amore, mascherando la propria motivazione con una parvenza di interesse verso i poveri, ma se davvero avevano a cuore i poveri, essi avrebbero potuto utilizzare le proprie risorse in qualunque momento per far loro del bene. Gesù smascherò la loro ipocrisia, infatti cosa impediva loro di utilizzare trecento dei loro denari per sfamare i bisognosi? Avevano proprio bisogno di utilizzare i proventi derivanti dalla vendita dell'olio di quella donna? Ovviamente no. Gesù sottolineò che quella donna aveva voluto semplicemente fare una buona azione verso di lui, mostrando così la propria riconoscenza. Ovviamente quella donna non poteva sapere che qualche giorno dopo Gesù s...