Un antidoto al male

Published: Dec. 4, 2018, 6:55 a.m.

Benedite quelli che vi perseguitano. Benedite e non maledite. Rallegratevi con quelli che sono allegri; piangete con quelli che piangono. Abbiate tra di voi un medesimo sentimento. Non aspirate alle cose alte, ma lasciatevi attrarre dalle umili. Non vi stimate saggi da voi stessi. Non rendete a nessuno male per male. Impegnatevi a fare il bene davanti a tutti gli uomini. Se è possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti gli uomini. Non fate le vostre vendette, miei cari, ma cedete il posto all'ira di Dio; poiché sta scritto: «A me la vendetta; io darò la retribuzione», dice il Signore. Anzi, «se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli da bere; poiché, facendo così, tu radunerai dei carboni accesi sul suo capo». Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene. (Romani 12:14-21 - La Bibbia)Indice della serie sulla Lettera ai Romani Il male genera altro male. Facendo del male a qualcuno lo si incita a rispondere con il male, innescando una spirale di vendetta dalla quale è difficile uscire. Spesso poi il male che si insinua tra due persone si estende anche ad altri, ad intere famiglie, quartieri, o addirittura città! Come cristiani siamo chiamati a mettere un freno a tutto questo, stroncando il male sul nascere.  Questo significa che, innanzitutto, dobbiamo evitare di istigare gli altri al male e quindi, per quanto dipende da noi,  dobbiamo vivere in pace con tutti e fare del bene a tutti per quanto possibile. Il cristiano dovrebbe quindi essere conosciuto dagli altri, siano essi credenti o non credenti, come una persona di cui ci si può fidare. In un mondo in cui domina l'egoismo, il cristiano è chiamato ad interessarsi del prossimo, cercando di essere empatico, ovvero di comprendere lo stato d'animo altrui, immedesimandosi, mettendosi nei panni dell'altro. Egli dovrebbe davvero  interessarsi ai problemi dell'altro, non chiedere "come va?" senza aspettare neanche una risposta, ma condividere i sentimenti dell'altro, gioendo con chi è nella gioia senza provare invidia e allo stesso modo piangendo con chi piange, immedesimandosi con chi soffre, essendo presente accanto all'altro senza essere invadente e inopportuno. Il cristiano non dovrebbe essere una persona saccente, altezzosa, che si sente superiore agli altri e si aspetta di essere servita ed ammirata dal prossimo, ma dovrebbe essere animato dal sentimento di umiltà che ha animato Gesù, il quale pur essendo un re è venuto per servire il prossimo. Ma la parte più difficile è quella di non rispondere al male che ci viene fatto. L'apostolo Paolo in questo brano insiste molto su questo punto: "Benedite quelli che vi perseguitano. Benedite e non maledite". "Non rendete a nessuno male per male". "Non fate le vostre vendette miei cari ma cedete il posto all'ira di Dio." "Non lasciarti vincere dal male ma vinci il male con il bene". Più facile a dirsi che a farsi, vero? Eppure questa è la sfida che noi cristiani ci troviamo ad affrontare ogni giorno vivendo in un mondo che spesso ci è ostile. Ma qualcuno dirà: "Com'è possibile non rispondere alla provocazione di chi si comporta da nostro nemico? In questo modo saremo presi per stupidi!". Rispondiamo insieme a questa osservazione. L'apostolo Paolo, come abbiamo letto, ci invita a non cercare vendetta e a mostrare addirittura amore verso il nemico.   Teniamo presente che questo atteggiamento ha le sue radici già nei comandamenti dell'antico testamento, infatti il rancore e la vendetta dovevano essere banditi in Israele secondo brani come Le 19:17. D'altra parte l'inimicizia e l'odio vengono alimentati dalla vendetta ma il loro fuoco si spegne quando una delle due parti sceglie di non reagire. Se scegliamo di non cercare vendetta verso chi ci ha fatto del male la prima persona che ne trarrà beneficio siamo noi stessi, infatti il rancore logora la nostra anima. Quindi se non cerchiamo vendetta, staremo subito meglio indipendentemente dal modo in cui reagirà l'altro. ...