Tutti i tesori sono nostri!

Published: July 8, 2019, 6:04 a.m.

Desidero infatti che sappiate quale arduo combattimento sostengo per voi, per quelli di Laodicea e per tutti quelli che non mi hanno mai visto di persona, affinché siano consolati i loro cuori e, uniti mediante l'amore, siano dotati di tutta la ricchezza della piena intelligenza per conoscere a fondo il mistero di Dio, cioè Cristo, nel quale tutti i tesori della sapienza e della conoscenza sono nascosti. Dico questo affinché nessuno vi inganni con parole seducenti; perché, sebbene sia assente di persona, sono però con voi spiritualmente, e mi rallegro vedendo il vostro ordine e la fermezza della vostra fede in Cristo. Come dunque avete ricevuto Cristo Gesù, il Signore, così camminate in lui; radicati, edificati in lui e rafforzati dalla fede, come vi è stata insegnata, abbondate nel ringraziamento. (Colossesi 2:1-7  - La Bibbia) Indice della serie sulla Lettera ai Colossesi Molte persone, anche dopo essersi avvicinati al cristianesimo, si sentono insoddisfatte e investono molto tempo ed energie nella ricerca di nuovi tipi di esperienza spirituale, alla ricerca di una conoscenza superiore, talvolta anche in modo piuttosto stravagante, rischiando di aprire la propria mente a forze spirituali contrarie a Dio. In questo brano l'apostolo Paolo ribadisce in modo chiaro che la vera crescita spirituale non è frutto di un misterioso percorso iniziatico di cui Gesù è solo il punto di partenza. Al contrario Gesù è anche il punto di arrivo! L'apostolo Paolo sapeva che i credenti erano sottoposti all'influenza di filosofie che proponevano la ricerca di una conoscenza superiore. Essi rischiavano di venire ingannati e sedotti da persone che dicevano di possedere tale conoscenza e affermavano di poter iniziare gli altri a cose che per i più rimanevano misteriose , nascoste. Paolo era in carcere proprio perché, come abbiamo visto nel brani precedenti, egli aveva accettato di soffrire anche fisicamente pur di poter predicare il vangelo a più persone possibili. Ora, mentre si trovava in carcere, sentiva che le comunità cristiane erano preda di queste filosofie che sminuivano Gesù Cristo e questo, certamente, lo preoccupava anche perché non poteva essere presente di persona in mezzo a loro. Tuttavia il cristiano ha un'arma straordinaria che non può essergli tolta neanche se lo si priva della sua libertà: la preghiera. Paolo infatti poteva essere con i Colossesi spiritualmente, combattendo per loro proprio con l'arma della preghiera affinché rimanessero saldi nella fede. L'apostolo Paolo pregava per i Colossesi, ma anche per i credenti di Laodicea e per quelli di altre comunità, perché egli amava tutti i discepoli di Gesù, anche quelli che non conosceva di persona, e aveva a cuore la loro salute spirituale. Egli conosceva il potere seducente delle filosofie umane che andavano a solleticare il desiderio di sapienza e conoscenza, ma sapeva anche che il Signore poteva consolarli, renderli sempre più uniti mediante l'amore di Cristo in loro, e dando loro la piena intelligenza per conoscere a fondo il mistero di Dio. Infatti i cristiani non hanno assolutamente bisogno di essere iniziati ad alcun mistero perché il Signore ha già rivelato loro l'unico mistero che vale la pena conoscere, ovvero Gesù Cristo! In Gesù, afferma Paolo, sono già nascosti tutti i tesori della sapienza e della conoscenza. Paolo era sicuro del fatto che il Signore avrebbe protetto coloro che gli appartenevano, coloro che avevano già riposto la loro fiducia in Gesù Cristo, quindi si rallegrava del loro ordine e della loro fede in Cristo, sapendo che non si sarebbero fatti sedurre. Essi erano sulla buona strada e dovevano solo proseguire il cammino per la medesima strada senza deviare in alcun modo. Essi avevano ricevuto Gesù Cristo nella loro vita e dovevano solo camminare in lui, lasciarsi guidare da lui ogni giorno, approfondendo la loro conoscenza di lui e della sua parola, radicandosi sempre di più in lui proprio come un albero stende le sue radici ve...