Sono contento per voi!

Published: June 3, 2019, 5:55 a.m.

Anche voi sapete, Filippesi, che quando cominciai a predicare il vangelo, dopo aver lasciato la Macedonia, nessuna chiesa mi fece parte di nulla per quanto concerne il dare e l'avere, se non voi soli; perché anche a Tessalonica mi avete mandato, una prima e poi una seconda volta, ciò che mi occorreva. Non lo dico perché io ricerchi i doni; ricerco piuttosto il frutto che abbondi a vostro conto. Ora ho ricevuto ogni cosa e sono nell'abbondanza. Sono ricolmo di beni, avendo ricevuto da Epafròdito quello che mi avete mandato e che è un profumo di odore soave, un sacrificio accetto e gradito a Dio. Il mio Dio provvederà a ogni vostro bisogno, secondo la sua gloriosa ricchezza, in Cristo Gesù. Al Dio e Padre nostro sia la gloria nei secoli dei secoli. Amen. Salutate ognuno dei santi in Cristo Gesù.  I fratelli che sono con me vi salutano. Tutti i santi vi salutano e specialmente quelli della casa di Cesare.La grazia del Signore Gesù Cristo sia con lo spirito vostro. (Filippesi 4:14-23 - La Bibbia) Indice della serie sulla Lettera ai Filippesi Purtroppo anche oggi veniamo spesso a conoscenza di storie riguardanti persone che predicano il vangelo con lo scopo di arricchirsi; al contrario, chi predica il vangelo per amore di Dio, non lo fa per ricevere dei vantaggi personali. Senza alcun dubbio, l’apostolo Paolo era proprio uno di questi ultimi. Paolo scrisse questa lettera ai Filippesi per ringraziarli dell'aiuto ricevuto attraverso il loro inviato Epafrodito, ma in questi saluti finali notiamo che il suo interesse principale non era per ciò che aveva ricevuto bensì per i Filippesi stessi. Questi ultimi avevano sempre avuto un buon rapporto con lui e avevano già collaborato in precedenza con lui, facendogli pervenire i loro doni per ben due volte mentre si trovava a Tessalonica. Da quanto scrive Paolo apprendiamo che essi si erano distinti in tal senso rispetto alle altre chiese che egli aveva fondato. Comprendiamo quindi ancora meglio cosa intendeva Paolo quando, all'inizio della lettera, egli ringraziava Dio per la loro partecipazione al vangelo, "dal primo giorno fino a ora" (Fi 1:5): essi avevano espresso la loro fede in modo pratico fin dal principio, partecipando alla missione di Paolo con il loro supporto. Ma Paolo voleva evitare che i Filippesi pensassero che egli fosse interessato solo ai loro doni... Egli era interessato piuttosto a loro come persone a cui aveva predicato il vangelo e la sua gioia più grande era quella di constatare che il vangelo aveva prodotto un frutto tangibile nella loro vita. In altre parole, egli era contento di vedere la loro crescita nella fede che si manifestava proprio nelle opere pratiche di cui quegli aiuti erano un esempio eccellente. Egli era profondamente riconoscente al Signore per ciò che essi gli avevano mandato attraverso Epafròdito infatti ora si trovava nell'abbondanza e aveva risorse sufficienti per sostenersi durante il suo periodo di prigionia. Ma il motivo principale della sua riconoscenza era la consapevolezza che i Filippesi stavano mostrando vero amore cristiano, un amore che certamente era gradito a Dio.  Per questo motivo egli paragonò il gesto dei Filippesi ad un'offerta sacrificale che, come leggiamo nell'antico testamento, saliva a Dio come un profumo di odore soave (vedi ad esempio Es 29:18). Così l'apostolo Paolo, insieme ai suoi collaboratori e in particolare a Timoteo con il quale stava scrivendo (Fi 1:1), chiuse la lettera salutando i Filippesi anche da parte di altre comunità ai quali erano uniti dalla fede comune. Adorando il Signore nella convinzione che Egli si sarebbe preso cura di loro e dei loro bisogni, l'apostolo Paolo li affidò alla grazia di Dio. Nel congedarci da questa lettera, riflettiamo sulla nostra partecipazione al vangelo dal primo giorno in cui abbiamo creduto fino ad ora. Cosa ha prodotto in noi il messaggio della salvezza? Possiamo dire che ci sono frutti tangibili che testimoniano della presenza di Gesù Cristo nella nost...