Saremo salvati!

Published: July 23, 2018, 5:15 a.m.

Infatti, mentre noi eravamo ancora senza forza, Cristo, a suo tempo, è morto per gli empi. Difficilmente uno morirebbe per un giusto; ma forse per una persona buona qualcuno avrebbe il coraggio di morire; Dio invece mostra la grandezza del proprio amore per noi in questo: che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi. Tanto più dunque, essendo ora giustificati per il suo sangue, saremo per mezzo di lui salvati dall'ira. Se infatti, mentre eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio mediante la morte del Figlio suo, tanto più ora, che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita. Non solo, ma ci gloriamo anche in Dio per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo, mediante il quale abbiamo ora ottenuto la riconciliazione. (Romani 5:6-11 - La Bibbia)Indice della serie sulla Lettera ai Romani Ogni tanto si incontrano persone disposte a sacrificarsi per altri. Probabilmente una madre o un padre sarebbero pronti a morire se questo servisse a salvare la vita al proprio figlio e qualcuno potrebbe anche arrivare a rischiare la propria vita per salvare quella di un caro amico. Ma quante persone conoscete che sarebbero, ad esempio, pronte ad andare sulla sedia elettrica al posto di un serial killer? Sarebbe innaturale, inspiegabile, assurdo. Ecco, l'apostolo Paolo in questo brano vuole attrarre la nostra attenzione sul fatto che Gesù diede la sua vita per il bene degli esseri umani nonostante non ci fosse in loro nulla che meritasse un gesto simile. Riflettiamoci un attimo... Dio aveva creato l'uomo e fin dal principio lo aveva avvertito dicendogli che il peccato gli avrebbe procurato la morte, ma l'uomo aveva continuato per la sua strada. L'uomo si è ribellato, si è reso indipendente da Dio e ha seguito i propri idoli. Eppure la bibbia ci mostra un Dio che va alla ricerca dell'uomo, un Dio che vuole abitare tra gli uomini, che vuole stare con loro nonostante il loro rifiuto, non a caso molti sono d'accordo nel descrivere il tema principale della bibbia come la "storia della salvezza", ovvero la storia del piano di Dio per salvare l'uomo. Nella sezione precedente Paolo aveva affermato che il credente poteva gloriarsi nella speranza della gloria di Dio, ovvero non aveva nulla da temere e doveva guardare al futuro con fiducia rimanendo fermo nella grazia di Dio e fidandosi delle sue promesse. Ora, per confermare questa tesi Paolo fa un ragionamento semplice e logico. Il Signore Gesù diede la sua vita sulla croce per il peccato di ogni essere umano quando gli esseri umani erano lontani da Dio e non davano alcuna importanza a quel sacrificio. Anzi, noi stessi che viviamo più di duemila anni dopo la sua morte non esistevamo neppure quando Gesù diede la sua vita per noi. Ed egli lo ha fatto per ognuno di noi indipendentemente dal fatto che siamo buoni o cattivi. Il suo sacrificio vale per tutti, infatti è scritto che "Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna" (Gv 3:16). In questo ragionamento c'è però qualcosa che non convince... Se Gesù non è Dio, come alcuni dicono, ma solo la prima delle sue creature, cosa avrebbe fatto Dio di così straordinario dando la vita di Gesù per salvare altre creature come noi? Cosa ci sarebbe di straordinario in una persona che desse la vita di un figlio per salvare altri figli? Sarebbe invece tutt'altra cosa se desse la sua vita per salvare tutti i suoi figli! L'apostolo Paolo, così come Giovanni 3:16, evidenzia invece il sacrificio di Gesù come un gesto d'amore straordinario da parte di Dio verso gli esseri umani ma questo ha senso solo se Gesù il Messia è incarnazione del Dio vivente e vero! Se la morte di Gesù dimostra l'amore di Dio per noi, ciò può essere possibile solo se il Messia è davvero un essere umano che può morire su una croce ma allo stesso tempo è il Dio vivente che non può essere trattenuto dalla morte! Insomma tutto questo ha un senso solo se Gesù è a...