Sale insipido?

Published: Nov. 25, 2019, 5:55 a.m.

«E chiunque avrà scandalizzato uno di questi piccoli che credono, meglio sarebbe per lui che gli fosse messa al collo una macina da mulino e fosse gettato in mare. Se la tua mano ti fa cadere in peccato, tagliala; meglio è per te entrare monco nella vita, che avere due mani e andartene nella geenna, nel fuoco inestinguibile,  (dove il verme loro non muore e il fuoco non si spegne). Se il tuo piede ti fa cadere in peccato, taglialo; meglio è per te entrare zoppo nella vita, che avere due piedi ed essere gettato nella geenna, (dove il verme loro non muore e il fuoco non si spegne).  Se l'occhio tuo ti fa cadere in peccato, cavalo; meglio è per te entrare con un occhio solo nel regno di Dio, che avere due occhi ed essere gettato nella geenna, dove il verme loro non muore e il fuoco non si spegne. Poiché ognuno sarà salato con il fuoco.  Il sale è buono; ma se il sale diventa insipido, con che gli darete sapore? Abbiate del sale in voi stessi e state in pace gli uni con gli altri». (Marco 9:42-50 - La Bibbia) Indice della serie sul vangelo di Marco "E chiunque avrà scandalizzato uno di questi piccoli che credono, meglio sarebbe per lui che gli fosse messa al collo una macina da mulino e fosse gettato in mare". Gesù aveva ancora in braccio il bambino di cui avevamo letto al versetto 36 quando pronunciò questa frase. Il bambino era paragonabile al minimo nella società.  L'espressione di Gesù, secondo cui la terribile morte per annegamento con una macina da mulino attaccata al collo era da considerarsi un destino migliore rispetto all'essere causa di scandalo, era ovviamente iperbolica, ovvero volutamente esagerata. Gesù utilizzò quell'espressione perché voleva che i discepoli comprendessero quanto fosse importante rispettare ed amare anche il minimo nella società e quanto fosse importante mettere ogni cura per non essere causa di scandalo, ovvero di inciampo, per coloro che si avvicinavano a Gesù e credevano in Lui. Gesù continuò ad usare un linguaggio iperbolico anche nelle frasi seguenti. Infatti egli ovviamente non si aspettava che i discepoli lo prendessero alla lettera tagliandosi mani e piedi o cavandosi gli occhi quando questi erano causa di peccato! D'altra parte leggendo il resto del nuovo testamento non troviamo certamente esempi di pratiche così estreme! L'espressione esagerata serviva ad evidenziare la gravità del peccato in modo che i discepoli non lo prendessero alla leggera. In sostanza essi dovevano vigilare, individuando ed eliminando qualunque cosa potesse distoglierli dal proprio rapporto con Dio e dalla propria dedizione al regno di Dio. Entrare nella vita, ovvero nel regno di Dio, doveva essere l'obiettivo dei discepoli e di fronte a questo obiettivo ogni cosa doveva passare in secondo piano. Coloro che non sarebbero stati pronti a rinunciare al peccato per seguire Gesù, coloro che non avrebbero considerato importante il regno di Dio nella loro vita, non potevano essere discepoli di Gesù e avrebbero fatto la fine della spazzatura! Infatti la parola "geenna" indicava la valle di Innom, la località a sud di Gerusalemme che veniva usata come raccolta dei rifiuti e nella  quale c'erano fuochi che bruciavano continuamente l'immondizia infestata dai vermi.  Gesù utilizzò quindi un luogo noto ai suoi contemporanei per indicare che gli empi sarebbero stati trattati nello stesso modo in cui  si trattava l'immondizia! L'espressione "dove il verme loro non muore e il fuoco non si spegne"  era anche un riferimento a  Isaia: «Quando gli adoratori usciranno, vedranno i cadaveri degli uomini che si sono ribellati a me; poiché il loro verme non morirà, e il loro fuoco non si estinguerà; e saranno in orrore a ogni carne». (Isaia 66:24) Questo versetto, con cui si conclude il libro di Isaia, si riferiva ad un tempo futuro in cui Dio avrebbe punito i suoi nemici e coloro che ne avrebbero visto i cadaveri nel luogo dove venivano posti, fuori dalla città,