Rapporti incrinati

Published: March 21, 2019, 6:55 a.m.

Voi non mi faceste torto alcuno; anzi sapete bene che fu a motivo di una malattia che vi evangelizzai la prima volta;  e quella mia infermità, che era per voi una prova, voi non la disprezzaste né vi fece ribrezzo; al contrario mi accoglieste come un angelo di Dio, come Cristo Gesù stesso. Dove sono dunque le vostre manifestazioni di gioia? Poiché vi rendo testimonianza che, se fosse stato possibile, vi sareste cavati gli occhi e me li avreste dati. Sono dunque diventato vostro nemico dicendovi la verità? Costoro sono zelanti per voi, ma non per fini onesti; anzi vogliono staccarvi da noi affinché il vostro zelo si volga a loro.  Ora è una buona cosa essere in ogni tempo oggetto dello zelo altrui nel bene, e non solo quando sono presente tra di voi. Figli miei, per i quali sono di nuovo in doglie, finché Cristo sia formato in voi,  oh, come vorrei essere ora presente tra di voi e cambiare tono, perché sono perplesso a vostro riguardo! (Galati 4:13-20 - La Bibbia) Vi è mai capitato di avere una buona relazione con qualcuno e poi, ad un certo punto, il rapporto si incrina per cause indipendenti dalla vostra volontà? Non è mai una situazione piacevole da gestire. L'apostolo Paolo in questa sezione apre il suo cuore verso i Galati toccando argomenti che lo toccavano in modo particolare. Egli esprime proprio il suo dispiacere per quanto stava avvenendo con i Galati perché era piuttosto evidente che il loro atteggiamento nei suoi confronti era cambiato. Qualcosa si era rotto nel loro rapporto con lui. Quando Paolo si era recato in quella regione per la prima volta, egli aveva predicato loro il vangelo, ovvero la buona notizia inerente Gesù e la sua opera per l'umanità e  in questo brano apprendiamo che egli era infermo quando ciò era avvenuto. Anche se molti hanno speculato su quale fosse la  malattia a cui Paolo fa riferimento, questa informazione non è fondamentale per comprendere il brano. Ciò che conta è invece l'amore con cui i Galati lo avevano accolto, un amore che parlava più di mille parole.   Infatti essi non si erano tirati indietro di fronte alla sua malattia, ma si erano presi cura di Paolo accogliendolo come un messaggero inviato da Dio. Paolo ricorda che essi lo avevano accolto come un angelo di Dio, anzi addirittura come Gesù Cristo stesso.  Insomma, i Galati erano così gioiosi  per aver accolto Gesù Cristo nella loro vita che avrebbero fatto qualunque cosa per coloro che avevano predicato loro quella buona notizia. A qualcuno potrebbe sembrare esagerato quanto Paolo esprime, ma se ci pensiamo bene l'amore che si esprime verso il fratello o la sorella è proprio uno dei primi segni che accompagnano la conversione, a quei tempi così come oggi.  Paolo si riferisce a questo atteggiamento chiamandolo le "vostre manifestazioni di gioia" proprio perché quel comportamento è prodotto dalla gioia che una persona prova per aver ricevuto la buona notizia di Gesù.  Leggendo il libro degli Atti  troviamo diversi esempi in tal senso. Ad esempio in Atti 16:33-34 leggiamo che il carceriere di Filippi accolse Paolo e Sila in casa sua lavando loro le piaghe e accogliendoli alla sua tavola. Allo stesso modo li aveva accolti in casa Lidia la commerciante di Porpora in Atti 16:15.   Ma in quel momento, a distanza di tempo, Paolo percepiva ostilità da parte dei Galati. Cosa era cambiato? Lui aveva predicato loro la verità allora come continuava a farlo adesso ma essi si erano lasciati influenzare dalle critiche che avevano sentito su di lui. Le loro  manifestazioni di gioia erano mutate in inimicizia e disprezzo. Qualcuno aveva messo in loro il dubbio che Paolo non avesse detto loro tutta la verità. Probabilmente costoro sostenevano che Paolo aveva portato per mano i Galati fino ad un certo punto ma ora essi dovevano affidarsi a guide più esperte se volevano proseguire il cammino e diventare cittadini di serie A nel popolo di Dio, diventando proseliti Giudei attraverso la circoncisione.