Quando Israele si rialzerà

Published: Nov. 8, 2018, 5:49 a.m.

Ora io dico: sono forse inciampati perché cadessero? No di certo! Ma a causa della loro caduta la salvezza è giunta agli stranieri per provocare la loro gelosia. Ora, se la loro caduta è una ricchezza per il mondo e la loro diminuzione è una ricchezza per gli stranieri, quanto più lo sarà la loro piena partecipazione! Parlo a voi, stranieri; in quanto sono apostolo degli stranieri faccio onore al mio ministero, sperando in qualche maniera di provocare la gelosia di quelli del mio sangue, e di salvarne alcuni. Infatti, se il loro ripudio è stato la riconciliazione del mondo, che sarà la loro riammissione, se non un rivivere dai morti? (Romani 11:11-15- La Bibbia)Indice della serie sulla Lettera ai Romani Il rifiuto di Gesù come Messia da parte di molti in Israele è ancora oggi un argomento che genera controversie. Come stiamo vedendo, Paolo ha dedicato a questo tema parecchio spazio in questi capitoli della lettera ai Romani perché tale argomento generava tensioni tra Giudei e stranieri già nei primi decenni dopo la morte e la risurrezione di Gesù. A questo punto della sua trattazione, Paolo usa un'argomentazione forte, sulla quale pochi riflettono ancora oggi, per fare comprendere che la caduta di Israele, per quanto dolorosa, ha avuto dei risvolti positivi per l'umanità che alla fine risulteranno essenziali anche per il ristabilimento di Israele stesso! Com'è possibile tutto questo? L'apostolo Paolo, ispirato dal Signore, è convinto che la caduta di Israele non sia fine a se stessa ma vada vista alla luce dei risvolti che essa stava avendo sulla storia della salvezza per il resto dell'umanità. Il popolo di Israele  ai tempi in cui Gesù si è manifestato in carne aveva parecchi problemi dal punto di vista spirituale. Non dimentichiamo che la maggioranza delle persone religiose più influenti in Israele erano suddivise tra la setta dei Sadducei e quella dei Farisei che avevano idee diverse tra loro ma che comunque stavano favorendo in Israele lo sviluppo di una mentalità che non corrispondeva  a quanto richiesto dal Signore nel passato. I secoli precedenti la venuta di Gesù avevano portato degli aspetti positivi quali la diffusione delle sinagoghe in molte città sparse nell'impero romano che aveva permesso a molti stranieri di conoscere il Signore  ma ,allo stesso tempo, in risposta all'ellenizzazione crescente i Giudei stavano diventando sempre più nazionalisti. Se da una parte uno straniero poteva avere un rapporto con il Signore di Israele come timorato di Dio rispettando un insieme minimo di regole (leggi noaiche), egli per diventare proselito ed essere accettato pienamente nel popolo di Dio come un Giudeo,  doveva passare attraverso una serie di riti (es. circoncisione, abluzione, offerta presso il tempio di Gerusalemme) ed impegnarsi poi a rispettare l'intera legge mosaica. Questo stato di cose era in contrasto con il  programma di Dio per l'umanità, infatti Dio aveva scelto Israele per raggiungere le altre nazioni con la sua luce ma non aveva mai imposto a nessun straniero di diventare un Israelita. Infatti basta leggere l'antico testamento con un po' di attenzione per rendersi conto che ci sono stati molti stranieri che si sono relazionati con il Dio di Israele anche senza entrare a fare parte del popolo di Israele. In quella situazione era inevitabile che Gesù il Messia causasse una frattura all'interno del popolo. D'altra parte la storia mostrava che anche i profeti prima di lui avevano sempre avuto poco seguito, facendo breccia nel cuore di un piccolo residuo fedele come Paolo aveva ricordato nei capitoli precedenti.  Quella selezione era inevitabile per il bene del Giudaismo stesso. Dio non poteva adeguarsi all'agenda di Sadducei e Farisei ma doveva portare avanti il suo piano di raggiungere le estremità della terra con la buona notizia inerente il Messia. Il rifiuto di Gesù da parte di molti Giudei poteva sembrare un disastro ma fu invece usato dal Signore proprio per riaprire le porte agli stranieri ritorna...