L’obiettivo della legge

Published: Oct. 16, 2018, 5:55 a.m.

Che diremo dunque? Diremo che degli stranieri, i quali non ricercavano la giustizia, hanno conseguito la giustizia, però la giustizia che deriva dalla fede; mentre Israele, che ricercava una legge di giustizia, non ha raggiunto questa legge. Perché? Perché l'ha ricercata non per fede ma per opere. Essi hanno urtato nella pietra d'inciampo, come è scritto: «Ecco, io metto in Sion un sasso d'inciampo e una pietra di scandalo; ma chi crede in lui non sarà deluso». Fratelli, il desiderio del mio cuore e la mia preghiera a Dio per loro è che siano salvati. Io rendo loro testimonianza infatti che hanno zelo per Dio, ma zelo senza conoscenza. Perché, ignorando la giustizia di Dio e cercando di stabilire la propria, non si sono sottomessi alla giustizia di Dio; poiché Cristo è il termine della legge, per la giustificazione di tutti coloro che credono. (Romani 9:30-10:4 - La Bibbia) Indice della serie sulla Lettera ai Romani L'apostolo Paolo si rendeva conto del fatto che ci si trovava di fronte ad una situazione paradossale. Da una parte molti Giudei, pur avendo ricevuto la rivelazione di Dio attraverso la legge mosaica, avevano finito per rifiutare il Messia, mentre molti stranieri, che prima ignoravano completamente l'esistenza del Dio Creatore del cielo e della terra, stavano accogliendo con entusiasmo il vangelo. Com'era possibile? L'apostolo Paolo non ha dubbi sul motivo principale di questa situazione.  Il problema di molti in Israele era stato quello di fraintendere il ruolo della legge che il Signore aveva dato loro, non cogliendo quindi pienamente il ruolo di Gesù il Messia che era l'obiettivo della legge (questo è il significato della parola tradotta "termine", "fine"), Colui che dava un senso a tutta la legge. Può una pietra angolare, ovvero la pietra di riferimento a partire dalla quale veniva costruito un edificio, diventare una pietra di scarto nella quale rischia di inciampare chi passa nei pressi dell'edificio?  Questa è l'idea che Paolo mette in evidenza in Romani 9:33 mettendo intenzionalmente insieme due versi tratti da Isaia che esprimono due idee che sembrano contrapposte: "Egli sarà un santuario, ma anche una pietra d'intoppo, un sasso d'inciampo per le due case d'Israele, un laccio e una rete per gli abitanti di Gerusalemme." (Is 8:14). "Perciò così parla il Signore, DIO: «Ecco, io ho posto come fondamento in Sion una pietra, una pietra provata, una pietra angolare preziosa, un fondamento solido; chi confiderà in essa non avrà fretta di fuggire." (Is 28:16) Il primo brano di Isaia si riferisce a Dio stesso (vedere Is 8:13) che sarebbe stato un santuario, un luogo di rifugio in cui la sua presenza è garantita,  ma allo stesso tempo sarebbe stato anche il contrario, una pietra di inciampo, una rete, ovvero una trappola per molti di loro, presumibilmente per coloro che non avrebbero avuto fiducia in lui. Con l'espressione "le due case d'Israele" si intende i due regni divisi che si erano formati dopo Salomone, quindi comunque tutto Israele nel suo insieme. Nel secondo brano tratto da Isaia 28 il Signore ribadisce la sua volontà di essere presente in mezzo al popolo per costruire su un fondamento solido, una pietra angolare sulla quale erano invitati a confidare gli Israeliti per essere al sicuro. Sembra essere un riferimento al Re che doveva venire, il Messia, come fondamento solido intorno al quale la comunità doveva essere costruita. Quando Gesù il Messia si era manifestato in Israele,  quella che doveva essere la pietra angolare su cui costruire, era invece diventata per molti Israeliti proprio una pietra di scarto nella quale erano inciampati.  Come mai è avvenuto questo? Come l'apostolo Paolo afferma, Cristo è il termine, ovvero l'obiettivo, a cui la legge puntava. La legge evidenziava  il modo in cui l'Israelita doveva relazionarsi con Dio anche attraverso rituali che proprio in Cristo avevano trovato il loro naturale adempimento. Lo scopo di Dio era quello di giustificare tutti coloro che credono...