L’inizio della fine

Published: Jan. 27, 2020, 5:55 a.m.

Mentre egli usciva dal tempio, uno dei suoi discepoli gli disse: «Maestro, guarda che pietre e che edifici!» Gesù gli disse: «Vedi questi grandi edifici? Non sarà lasciata pietra su pietra che non sia diroccata». Poi, mentre era seduto sul monte degli Ulivi di fronte al tempio, Pietro, Giacomo, Giovanni e Andrea gli domandarono in disparte:  «Dicci, quando avverranno queste cose e quale sarà il segno del tempo in cui tutte queste cose staranno per compiersi?» Gesù cominciò a dir loro: «Guardate che nessuno v'inganni! Molti verranno nel mio nome, dicendo: "Sono io"; e ne inganneranno molti. Quando udrete guerre e rumori di guerre, non vi turbate; è necessario che ciò avvenga, ma non sarà ancora la fine. Perché insorgerà nazione contro nazione e regno contro regno; vi saranno terremoti in vari luoghi; vi saranno carestie. Queste cose saranno un principio di dolori. Badate a voi stessi! Vi consegneranno ai tribunali, sarete battuti nelle sinagoghe, sarete fatti comparire davanti a governatori e re, per causa mia, affinché ciò serva loro di testimonianza. E prima bisogna che il vangelo sia predicato fra tutte le genti. Quando vi condurranno per mettervi nelle loro mani, non preoccupatevi in anticipo di ciò che direte, ma dite quello che vi sarà dato in quell'ora; perché non siete voi che parlate, ma lo Spirito Santo. Il fratello darà il fratello alla morte, il padre darà il figlio; i figli insorgeranno contro i genitori e li faranno morire. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome; ma chi avrà perseverato sino alla fine, sarà salvato. (Marco 13:1-13 - La Bibbia) Indice della serie sul vangelo di Marco Gli Israeliti erano molto fieri del proprio tempio che aveva una struttura magnifica.   Il secondo tempio di Gerusalemme,  ricostruito dopo l'esilio babilonese, fu ampliato per volere di Erode il grande a partire dal 19 a.c. con lavori che durarono fino al 64 d.c, molti anni dopo la sua morte. Era una di quelle opere che Erode aveva fatto per mettersi in evidenza con Roma ma anche per conquistare il favore dei suoi sudditi Giudei. Le parole di apprezzamento di quel discepolo dimostrano che Erode era riuscito in qualche modo nel suo intento. La risposta di Gesù, però, non fu incoraggiante. «Vedi questi grandi edifici? Non sarà lasciata pietra su pietra che non sia diroccata». Quella risposta aveva probabilmente gelato l'interlocutore di Gesù e non poteva passare inosservata ai suoi discepoli più intimi che vollero approfondire la questione.   Infatti, considerando la storia passata e le profezie,  essi percepivano la distruzione di Gerusalemme e del tempio come  eventi direttamente connessi alla fine dell'età presente  e all'inaugurazione del mondo a venire con il regno del Messia. La loro domanda sulla distruzione del tempio era quindi equivalente  a chiedere lumi anche sulla venuta del messia nel suo regno come emerge in modo chiaro nel brano parallelo di Matteo 24:3. Ecco perché Gesù rispose in modo così articolato riferendosi ad eventi imminenti come la distruzione del tempio ma anche ad eventi futuri che riguardavano la sua venuta per stabilire saldamente il regno di Dio. La difficoltà di questo brano nel distinguere tra un futuro prossimo ed uno più lontano nel tempo è legata al fatto che Gesù non diede ai discepoli troppi dettagli perché non sarebbero stati in grado di comprenderli in quel momento. Ricordiamoci che non avevano ancora compreso neanche perché Gesù dovesse morire e risorgere... Come avrebbero potuto distinguere tra prima e seconda venuta di Gesù intervallata da un certo periodo di tempo? Gesù si riferì quindi agli aspetti principali che essi potevano comprendere lasciando poi agli apostoli il compito di colmare quelle lacune negli scritti neotestamentari quando, attraverso l'opera dello Spirito Santo, tutto sarebbe stato più chiaro anche per loro. Gli Israeliti, basandosi su brani come Isaia 66:8 e Geremia 30:7, si riferivano alle "doglie di Giacobbe" come un periodo di soffe...