La vedova, gli scribi e il Figlio di Davide

Published: Jan. 20, 2020, 5:55 a.m.

Gesù, mentre insegnava nel tempio, disse: «Come mai gli scribi dicono che il Cristo è Figlio di Davide? Davide stesso disse per lo Spirito Santo: "Il SIGNORE ha detto al mio Signore: 'Siedi alla mia destra, finché io abbia messo i tuoi nemici sotto i tuoi piedi'".  Davide stesso lo chiama Signore; dunque come può essere suo figlio?» E una gran folla lo ascoltava con piacere. Nel suo insegnamento Gesù diceva: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ed essere salutati nelle piazze, e avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei conviti; essi che divorano le case delle vedove e fanno lunghe preghiere per mettersi in mostra. Costoro riceveranno una maggior condanna». Sedutosi di fronte alla cassa delle offerte, Gesù guardava come la gente metteva denaro nella cassa; molti ricchi ne mettevano assai. Venuta una povera vedova, vi mise due spiccioli che fanno un quarto di soldo. Gesù, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico che questa povera vedova ha messo nella cassa delle offerte più di tutti gli altri: poiché tutti vi hanno gettato del loro superfluo, ma lei, nella sua povertà, vi ha messo tutto ciò che possedeva, tutto quanto aveva per vivere». (Marco 12:35-44- La Bibbia) Indice della serie sul vangelo di Marco Non sempre le persone che sembrano essere le più in alto dal punto di vista religioso sono quelle che hanno il miglior rapporto con Dio e la capacità di riconoscere la Sua mano all'opera. Ciò è dimostrato dal forte contrasto che emerge in questo brano tra gli scribi e la vedova. Gesù mise in guardia la folla dagli scribi perché essi non erano il riferimento spirituale che avrebbero dovuto essere per il resto del popolo. Come spesso accade a chi occupa un posto importante nelle gerarchie di potere, anche religioso, essi erano ipocriti. Il loro amore per la legge di Dio veniva infatti smentito dalla loro pratica. La frase di Gesù secondo cui quei tali “divoravano le case delle vedove” era un’accusa precisa che gettava cattiva luce sulla loro inosservanza della legge. Infatti tra i comandamenti più noti delle scritture ebraiche emerge proprio l’obbligo per l’Israelita fedele di tutelare le fasce più deboli della società, spesso indicate con la frase “lo straniero, l’orfano e la vedova” (es De 24:17). Ciò che Gesù denunciò con la sua frase è, in fondo, ciò che già i profeti avevano denunciato diversi secoli prima (es. Is 10:2, Ez 22:7) ovvero che le classi abbienti, compresi i capi religiosi, infrangevano questi comandamenti, opprimendo le classi più povere e deboli.  Tuttavia essi amavano dare di sé un’impressione di elevata religiosità e amavano il riconoscimento degli altri. Così le loro preghiere erano lunghe proprio perché gli altri si potessero stupire della loro eloquenza. Alcuni facevano anche grandi offerte sperando di essere notati per questo (Mt 6:2). Essi mostravano quindi una pietà esteriore che spesso non aveva una corrispondenza interiore. Gesù fu molto duro affermando che tale ipocrisia li avrebbe destinati ad una condanna severa. Al contrario la vedova che mise due spiccioli nella cassa delle offerte dimostrò grande fede in Dio. Infatti solo chi è sicuro che Dio si prenderà cura della sua vita è disposto a donare al Signore tutto ciò che ha. I ricchi probabilmente offrivano più di lei ma donavano ciò che era superfluo per loro, offerte che non costavano loro nessun sacrificio. Quella donna stava invece mettendo nella cassa delle offerte una cifra piccola che però costituiva tutto ciò che aveva.  Quel poco era il suo tutto. Stava mettendo la sua vita intera nelle mani del Signore. Chi pensiamo che abbia avuto maggior facilità nel riconoscere Gesù come il Messia di Israele? La vedova o gli scribi? Chi era probabilmente più disposto a ricevere la verità se non colui che aveva riposto maggiormente la sua fede in Dio? Non a caso gran parte degli scribi e degli altri gruppi politici e religiosi più importanti in Is...