Il frutto del vangelo

Published: June 20, 2019, 5:55 a.m.

Paolo, apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, e il fratello Timoteo ai santi e fedeli fratelli in Cristo che sono in Colosse, grazia a voi e pace da Dio, nostro Padre. Noi ringraziamo Dio, Padre del nostro Signore Gesù Cristo, pregando sempre per voi, perché abbiamo sentito parlare della vostra fede in Cristo Gesù e dell'amore che avete per tutti i santi, a causa della speranza che vi è riservata nei cieli, della quale avete già sentito parlare mediante la predicazione della verità del vangelo. Esso è in mezzo a voi, e nel mondo intero porta frutto e cresce, come avviene anche tra di voi dal giorno che ascoltaste e conosceste la grazia di Dio in verità, secondo quello che avete imparato da Epafra, il nostro caro compagno di servizio, che è fedele ministro di Cristo per voi. Egli ci ha anche fatto conoscere il vostro amore nello Spirito. (Colossesi 1:1-8 - La Bibbia) Indice della serie sulla Lettera ai Colossesi Gesù, parlando in parabole, aveva paragonato  il regno dei cieli ad un granello di senape che un uomo semina nel suo campo. Il Signore aveva fatto notare che quel granello era il più piccolo di tutti i semi eppure, crescendo, diventava un albero sufficientemente grande da permettere agli uccelli del cielo di venire a ripararsi tra i suoi rami. (Marco 4:31-32).   L'apostolo Paolo scrivendo insieme a Timoteo alla comunità cristiana di Colosse, iniziò la propria lettera proprio confermando le parole di Gesù; egli gioiva nel vedere il modo in cui il vangelo si stava espandendo verso le estremità della terra. Quel granello di senape stava davvero crescendo e trasformandosi in un albero! Paolo era felice perché anche a Colosse egli aveva dei "santi e fedeli fratelli in Cristo", ovvero persone che Dio si era messo da parte per essere suo popolo, persone che erano state trasformate dal Signore attraverso l'opera dello Spirito Santo in loro.   L'opera di Dio nei Colossesi era evidente; in essi erano presenti tre ingredienti fondamentali che non potevano mancare a fronte di una vera conversione: fede, amore e speranza.  Se leggiamo le lettere di Paolo con attenzione, questi ingredienti si trovano associati l'uno all'altro diverse volte, ad esempio in 1 Corinzi 13:13 e in 1 Tessalonicesi 1:3.  Non ci stupisce che la fede in Cristo Gesù sia il primo ingrediente che caratterizza un credente. D'altra parte Gesù è Colui che ha dato la sua vita affinché gli uomini possano essere salvati, e lui stesso ha promesso che avrebbe dato vita eterna a tutti coloro che hanno creduto in lui, come è scritto: "In verità, in verità vi dico: chi crede in me ha vita eterna." (Giovanni 6:47) "Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna." (Giovanni 3:16) C'è però un secondo ingrediente che non può mancare nella vita di un credente, un'ingrediente attraverso il quale la fede si manifesta in modo tangibile: l'amore.  Quando parliamo di amore, pensiamo subito al nostro amore verso Dio in risposta al suo amore ma, nel testo che abbiamo letto, l'apostolo Paolo si riferisce all'amore che "avete per tutti i santi" ovvero per tutti gli altri fratelli e sorelle in Cristo, infatti il termine "santi" nelle lettere di Paolo  si riferiva a tutti coloro che avevano riposto la loro fede in Gesù e quindi erano parte del popolo di Dio, un popolo separato, scelto da Dio per appartenergli. Che la fede e l'amore verso Gesù produca amore verso i fratelli dovrebbe essere ovvio, d'altra parte come si può dire di amare Dio se non si mostra amore verso i propri fratelli e sorelle? Un altro apostolo, Giovanni, espresse bene questo concetto quando scrisse: Se uno dice: «Io amo Dio», ma odia suo fratello, è bugiardo; perché chi non ama suo fratello che ha visto, non può amare Dio che non ha visto. (1 Giovanni 4:20) La fede e l'amore nei Colossesi erano alimentati continuamente da un combustibile che costituisce il terzo ingrediente caratteristico ...