Il Figlio di Dio

Published: Aug. 19, 2019, 5:55 a.m.

In quei giorni Gesù venne da Nazaret di Galilea e fu battezzato da Giovanni nel Giordano. A un tratto, come egli usciva dall'acqua, vide aprirsi i cieli e lo Spirito scendere su di lui come una colomba. Una voce venne dai cieli: «Tu sei il mio diletto Figlio; in te mi sono compiaciuto».  Subito dopo lo Spirito lo sospinse nel deserto; e nel deserto rimase per quaranta giorni, tentato da Satana. Stava tra le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano. (Marco 1:9-13 - La Bibbia) Indice della serie sul vangelo di Marco Immagino Gesù in mezzo a tante altre persone che si recano al Giordano per farsi battezzare da Giovanni. Immagino i suoi concittadini di Nazaret che fino a quel momento lo avevano considerato uno come tanti, il figlio del falegname di Nazaret che probabilmente aveva lavorato insieme a suo padre nelle case di molti di loro.  Fino a quel momento Gesù doveva essere sembrato un personaggio ordinario ai loro occhi. Secondo quanto ci ricorda il brano parallelo di Matteo 3:14, Giovanni fu invece sorpreso di vedere Gesù recarsi da lui per essere battezzato, e alla luce di ciò che sappiamo oggi su Gesù, è possibile che anche qualcuno di voi sia sorpreso, vero?  È infatti logico chiedersi: "Perché Gesù si sottopose ad un battesimo di ravvedimento? Aveva forse bisogno di ravvedersi di qualcosa?" Nel brano parallelo di Matteo, appena citato, Gesù aveva proprio risposto a Giovanni di procedere in quel modo per "adempiere ogni giustizia" (Mt 3:15). Se consideriamo bene ciò che Gesù avrebbe fatto sulla croce pochi anni dopo, comprendiamo facilmente a cosa si riferiva Gesù. Tutta la sua missione consisteva infatti nell'adempiere la giustizia di Dio, immedesimandosi pienamente nell'uomo e in particolare nel suo popolo Israele. Gesù sarebbe infatti potuto morire sulla croce al posto di ognuno di noi perché, pur essendo Dio, era venuto in questo mondo come un uomo. Sulla croce egli poteva quindi rappresentare a pieno titolo tutta la razza umana. Egli pagò quindi per i nostri peccati senza aver peccato... Sembra allora così strano che anche nel battesimo egli si sia immedesimato totalmente con l'uomo sottoponendosi ad un battesimo di ravvedimento senza aver bisogno di ravvedersi di nulla? Aveva assolutamente senso che la sua missione entrasse nel vivo proprio immedesimandosi con il suo popolo in quanto come Messia rappresentava tutto il popolo davanti a Dio. Così Gesù si sottopose al battesimo come Re rappresentante del popolo. Fino a quel momento, probabilmente, le persone intorno a lui avevano a malapena notato quell'uomo che veniva dalla Galilea, da quella cittadina di secondo piano chiamata Nazaret dalla quale nessuno si aspettava nulla di rilevante (vedi Gv 1:46). Ma quella voce dal cielo aveva confermato che Gesù era proprio  il Figlio di Dio richiamando ancora il salmo 2, il Cristo che il popolo aspettava. e lo Spirito Santo era venuto su di lui confermando che Gesù era stato scelto in modo particolare per quella missione. Dobbiamo ammettere che l'uso dell'espressione "Figlio di Dio" non sia sufficiente per affermare la divinità di Gesù, infatti nella bibbia a volte gli angeli sono chiamati "figli di Dio" (Giobbe 1:6) o anche gli stessi credenti (vedi 1Gv 3:1). Tale espressione poteva quindi riferirsi anche ad una semplice creatura di Dio e in particolare al Messia Re di Israele (vedi salmo 2) come semplice uomo. Tuttavia leggendo i vangeli ci si rende conto del fatto che la divinità di Gesù emerge in modo chiaro dal suo insegnamento e dalla sua opera al punto che anche gli avversari di Gesù lo accusarono di "farsi Dio" (Gv 10:33). Inoltre proprio alla fine di questo vangelo sarà addirittura un gentile, il centurione che aveva appena assistito alla morte di Gesù, ad appellarlo con il termine “Figlio di Dio” (Mc 15:37-39) non riferendosi tanto al suo essere Messia di Israele, tema estraneo ad un centurione romano, ma proprio al modo particolare in cui Gesù era spirato e agli eve...