Figli di Abramo

Published: July 12, 2018, 6:15 a.m.

Che diremo dunque che il nostro antenato Abraamo abbia ottenuto secondo la carne? Poiché se Abraamo fosse stato giustificato per le opere, egli avrebbe di che vantarsi; ma non davanti a Dio; infatti, che dice la Scrittura? «Abraamo credette a Dio e ciò gli fu messo in conto come giustizia». Ora a chi opera, il salario non è messo in conto come grazia, ma come debito; mentre a chi non opera ma crede in colui che giustifica l'empio, la sua fede è messa in conto come giustizia. Così pure Davide proclama la beatitudine dell'uomo al quale Dio mette in conto la giustizia senza opere, dicendo: «Beati quelli le cui iniquità sono perdonate e i cui peccati sono coperti. Beato l'uomo al quale il Signore non addebita affatto il peccato». Questa beatitudine è soltanto per i circoncisi o anche per gli incirconcisi? Infatti diciamo che la fede fu messa in conto ad Abraamo come giustizia. In quale circostanza dunque gli fu messa in conto? Quando era circonciso, o quando era incirconciso? Non quando era circonciso, ma quando era incirconciso; poi ricevette il segno della circoncisione, quale sigillo della giustizia ottenuta per la fede che aveva quando era incirconciso, affinché fosse padre di tutti gl'incirconcisi che credono, in modo che anche a loro fosse messa in conto la giustizia; e fosse padre anche dei circoncisi, di quelli che non solo sono circoncisi ma seguono anche le orme della fede del nostro padre Abraamo quand'era ancora incirconciso. (Romani 4:1-12 - La Bibbia)Indice della serie sulla Lettera ai Romani Nessuno può dire di non avere peccato e nessuno può pagare in qualche modo per il proprio peccato o fare qualcosa per meritare il perdono di Dio. C'è quindi una sola possibilità: chiedere a Dio nella sua grazia di perdonare i nostri peccati. Ecco perché Davide aveva cominciato il suo Salmo 32 ripetendo questo concetto per ben tre volte con un tipico parallelismo ebraico: «Beati quelli le cui iniquità sono perdonate e i cui peccati sono coperti. Beato l'uomo al quale il Signore non addebita affatto il peccato». (Salmo 32:1-2) Iniquità perdonate, peccato coperto, peccato non addebitato. Beato l'uomo che riesce ad ottenere questo! Ma come? Paolo utilizzò l'esempio di Abramo per dimostrare il principio secondo cui Dio non richiede delle opere all'uomo per considerarlo giusto ed elargirgli le sue promesse, ma richiede fede, richiede che l'uomo si fidi di Lui e lo prenda in parola. Nel caso specifico di Abramo, il Signore gli aveva promesso che la sua discendenza sarebbe stata grande come le stelle del cielo (Ge 15:5). A quel tempo Abramo non aveva ancora avuto figli, eppure egli credette al Signore (Ge 15:6) riponendo quindi la sua fiducia in ciò che Dio gli aveva promesso. Dio non richiese ad Abramo di fare qualcosa per meritare la discendenza, per meritare l'adempimento della promessa, ma considerò sufficiente il fatto che Abramo gli avesse creduto, lo avesse preso in parola. In seguito, Abramo non avrebbe mai potuto dire che Dio gli aveva dato una discendenza perché lui si era comportato bene e aveva ubbidito a tutto ciò che il Signore gli aveva comandato. In sostanza, Abramo non aveva nessun motivo per vantarsi di fronte a Dio. D'altra parte, come Paolo osservò, se uno esegue un lavoro e viene pagato, quella paga è dovuta, si tratta di un salario non di una grazia da parte del suo datore di lavoro. Ma Abraamo credette a Dio e ciò gli fu messo in conto come giustizia. La sua fede fu sufficiente per ottenere il compimento delle promesse. Il fatto che Abraamo fosse incirconciso quando ripose la sua fede in Dio offrì a Paolo l'occasione per rimarcare che il patto di Dio con Abramo e la sua discendenza, basato sulla circoncisione, patto sul quale si basava il popolo di Israele, era comunque posteriore alla giustificazione di Abramo. Questo dimostrava che la giustificazione per mezzo della fede era venuta prima della circoncisione e prima della legge. Questa era una ulteriore dimostrazione del fatto che ...