Cose senza valore

Published: July 12, 2019, 6:20 a.m.

Nessuno dunque vi giudichi quanto al mangiare o al bere, o rispetto a feste, a noviluni, a sabati, che sono l'ombra di cose che dovevano avvenire; ma il corpo è di Cristo. Nessuno vi derubi a suo piacere del vostro premio, con un pretesto di umiltà e di culto degli angeli, affidandosi alle proprie visioni, gonfio di vanità nella sua mente carnale,  senza attenersi al Capo, da cui tutto il corpo, ben fornito e congiunto insieme mediante le giunture e i legamenti, progredisce nella crescita voluta da Dio. Se siete morti con Cristo agli elementi del mondo, perché, come se viveste nel mondo, vi lasciate imporre dei precetti, quali:  «Non toccare, non assaggiare, non maneggiare»  (tutte cose destinate a scomparire con l'uso), secondo i comandamenti e le dottrine degli uomini? Quelle cose hanno, è vero, una parvenza di sapienza per quel tanto che è in esse di culto volontario, di umiltà e di austerità nel trattare il corpo, ma non hanno alcun valore; servono solo a soddisfare la carne. (Colossesi 2:16-23  - La Bibbia) Indice della serie sulla Lettera ai Colossesi È piuttosto comune ancora oggi incontrare persone convinte che la vita cristiana sia associata ad uno stile di vita fatto di privazioni volontarie di ogni genere. Ho conosciuto persone che addirittura pensavano che infliggersi delle penitenze autonomamente fosse un modo per rendersi più graditi a Dio.  Purtroppo questo modo di pensare è legato al fatto che, in fondo, all'uomo piace pensare di poter fare delle opere che lo rendano meritevole di fronte a Dio. È un pensiero che ha sempre accompagnato l'uomo nel corso dei secoli e purtroppo ha influenzato anche molti cristiani. Ma è proprio così?   In precedenza  Paolo aveva messo in guardia i suoi lettori, invitandoli a guardarsi dai raggiri legati a filosofie, tradizioni, ogni cosa che non fosse legata a Cristo ma piuttosto agli elementi del mondo, ovvero a forze spirituali che niente avevano a che vedere con Cristo ( Vedi Col 2:8). Dopo aver ribadito ai suoi lettori che  il cristiano ha ogni cosa pienamente in Gesù Cristo, nella sezione attuale egli ribadisce che, essendosi identificati con Gesù, essi sono morti agli elementi del mondo e non devono quindi avere più nulla a che fare con loro. Essi non devono comportarsi come se "vivessero nel mondo", ovvero come se fossero ancora legati al "mondo" inteso come sistema che si oppone a Dio. Paolo temeva proprio che le pratiche ascetiche a cui alcuni volevano assoggettare i credenti di Colosse avrebbero finito per spalancare nuovamente le porte a forze spirituali contrarie a Cristo.  Infatti Dio vuole che la comunità cristiana cresca spiritualmente  ma tale crescita deve dipendere esclusivamente da Cristo e dalle sue direttive così come il buon funzionamento di un corpo dipende dal Capo. Le pratiche proposte erano evidentemente presentate in un modo che sembrava avere senso, infatti l'apostolo Paolo afferma che quelle cose "avevano una parvenza di sapienza per quel tanto che è in esse di culto volontario, di umiltà e di austerità nel trattare il proprio corpo". Ma il problema era che tali pratiche non erano direttive del Capo, non erano richieste e non avevano alcun valore per Gesù Cristo, ma erano solo frutto delle visioni personali di individui che volevano imporle anche ad altri.  Normalmente si definiscono come ascetiche tutte quelle pratiche per cui, attraverso privazioni e austerità nel trattare il proprio corpo, si mira al raggiungimento di uno stato spirituale superiore. Ma, sottoponendosi a quelle pratiche i credenti non avrebbero ottenuto nulla di buono in cambio. Anzi si sarebbero fatti derubare anche del loro premio, ovvero di tutti i benefici derivanti da un rapporto corretto con Gesù. Infatti essi avrebbero potuto godersi la pace che Cristo donava loro, camminando con Lui e crescendo nel loro rapporto con Lui, testimoniando della loro fede e vivendo con semplicità una vita che onorava Cristo. Invece sottoponendosi a pratiche ascetiche essi a...