Coraggio nell’esempio di Gesù

Published: March 19, 2020, 6:55 a.m.

Domestici, siate con ogni timore sottomessi ai vostri padroni; non solo ai buoni e ragionevoli, ma anche a quelli che sono difficili. Perché è una grazia se qualcuno sopporta, per motivo di coscienza dinanzi a Dio, sofferenze che si subiscono ingiustamente. Infatti, che vanto c'è se voi sopportate pazientemente quando siete malmenati per le vostre mancanze? Ma se soffrite perché avete agito bene, e lo sopportate pazientemente, questa è una grazia davanti a Dio.  Infatti a questo siete stati chiamati, poiché anche Cristo ha sofferto per voi, lasciandovi un esempio, perché seguiate le sue orme. Egli non commise peccato e nella sua bocca non si è trovato inganno.  Oltraggiato, non rendeva gli oltraggi; soffrendo, non minacciava, ma si rimetteva a colui che giudica giustamente;  egli ha portato i nostri peccati nel suo corpo, sul legno della croce, affinché, morti al peccato, vivessimo per la giustizia, e mediante le sue lividure siete stati guariti.  Poiché eravate erranti come pecore, ma ora siete tornati al pastore e guardiano delle vostre anime. (1 Pietro 2:18-25- La Bibbia) Indice della serie sulle lettere di Pietro I cristiani sono chiamati a cambiare il mondo che li circonda attraverso una rivoluzione d'amore. Nel primo secolo molti cristiani vivevano in misere condizioni; molti appartenevano alle classi sociali meno agiate, tantissimi di loro erano servi nelle case di padroni benestanti. Come emerge anche in altri brani, gli scrittori del nuovo testamento, ispirati da Dio, non hanno mai incitato i servi alla rivolta, ma hanno puntato a cambiare sia il cuore dei servi che il cuore dei padroni per ottenere una società in cui non ci fossero più padroni e servi ma solo fratelli che avevano ruoli diversi. Lo si percepisce molto bene, ad esempio,  leggendo la piccola  lettera di Paolo a Filemone. Purtroppo non tutti i padroni erano buoni e ragionevoli, ma vi erano anche quelli  che si comportavano da despoti e maltrattavano i loro servi anche con punizioni immeritate. Se poi un servo manifestava la fede cristiana,  in una società che normalmente era idolatra, rischiava ancora di più di attirare su di sé la malevolenza del padrone. Cosa dovevano fare i servi cristiani in tal caso? La risposta di Pietro era chiara: rimanere sottomessi e soffrire a causa della propria fede, nonostante l'ingiustizia. Se ci riflettiamo bene, comprendiamo che non era una situazione facile da accettare. Molti, anche tra le classi sociali più deboli, si erano avvicinati alla fede cristiana attirati dalle meravigliose promesse che Gesù Cristo aveva fatto. Ma era davvero quello il costo da pagare? Bisognava subire anche dei maltrattamenti senza reagire?  Come poteva Dio permettere una cosa simile? Alcuni potevano cominciare a vacillare chiedendosi se essere diventati cristiani fosse stata una buona idea... Era quella la grazia che Dio aveva fatto loro? Dov'era la libertà che era stata promessa loro? Come poteva essere una grazia soffrire in modo ingiusto per motivi di coscienza? Pietro, per incoraggiare i suoi fratelli a resistere, non poteva fare altro che ricordare loro il meraviglioso esempio di Gesù.  Gesù aveva fatto proprio quell'esperienza, infatti Egli non aveva fatto nulla di male eppure aveva sofferto pazientemente, e lo aveva fatto fino alla morte proprio per amor loro, per salvarli e dare loro vita eterna.  Gesù aveva quindi lasciato un esempio affinché i cristiani seguissero le sue orme. Pietro fa notare che le sofferenze che si subiscono perché ci si è comportati male, non sono certamente degne di lode. Al contrario soffrire con pazienza pur comportandosi bene, proprio a causa della propria fede, era una grazia davanti a Dio ovvero avrebbe incontrato il favore di Dio.  Dio avrebbe infatti onorato coloro che avrebbero seguito le orme di Gesù, perché a questo essi erano chiamati. Essi non dovevano quindi vivere la persecuzione come se fosse una punizione da parte di Dio, ma dovevano viverla come un percorso necessario per la m...