Chi vuole essere il primo?

Published: Nov. 18, 2019, 5:55 a.m.

Poi, partiti di là, attraversarono la Galilea; e Gesù non voleva che si sapesse. Infatti egli istruiva i suoi discepoli, dicendo loro: «Il Figlio dell'uomo sta per essere dato nelle mani degli uomini ed essi l'uccideranno; ma tre giorni dopo essere stato ucciso, risusciterà». Ma essi non capivano le sue parole e temevano d'interrogarlo. Giunsero a Capernaum; quando fu in casa, domandò loro: «Di che discorrevate per strada?» Essi tacevano, perché per via avevano discusso tra di loro chi fosse il più grande. Allora, sedutosi, chiamò i dodici e disse loro: «Se qualcuno vuol essere il primo, sarà l'ultimo di tutti e il servitore di tutti». E preso un bambino, lo mise in mezzo a loro; poi lo prese in braccio e disse loro: «Chiunque riceve uno di questi bambini nel nome mio, riceve me; e chiunque riceve me, non riceve me, ma colui che mi ha mandato». Giovanni gli disse: «Maestro, noi abbiamo visto uno che scacciava i demòni nel tuo nome e glielo abbiamo vietato perché non ci seguiva». Ma Gesù disse: «Non glielo vietate, perché non c'è nessuno che faccia qualche opera potente nel mio nome, e subito dopo possa parlar male di me. Chi non è contro di noi, è per noi. Chiunque vi avrà dato da bere un bicchier d'acqua nel nome mio, perché siete di Cristo, in verità vi dico che non perderà la sua ricompensa. (Marco 9:30-41 - La Bibbia) Indice della serie sul vangelo di Marco Quando una persona sa di avere poco tempo, dedica questo tempo alle cose che ritiene più importanti. In questa seconda parte del vangelo di Marco è evidente che il pensiero di Gesù fosse interamente rivolto alla sua morte e alla sua risurrezione. Egli cercava sempre di più di appartarsi con i suoi discepoli per completare la loro preparazione in vista di quel grande evento. I discepoli avevano però priorità diverse. Essi continuavano a non capire le sue parole e, al tempo stesso, temevano di interrogarlo. Insomma, essi preferivano  andare avanti insieme al loro maestro convinti che fosse il Messia che vivrà per sempre e cercavano di ignorare quegli strani discorsi, sperando che si sbagliasse. Meglio non chiedere, meglio non approfondire e concentrarsi sulle cose che essi ritenevano importanti, cose ben diverse da quelle di cui parlava Gesù. E quali erano le cose importanti per i discepoli? Essi pensavano al posto che sarebbe spettato ad ognuno di loro nel regno di Dio. Essi si domandavano chi sarebbe stato considerato il più grande tra loro.  A chi sarebbe stato permesso di stare alla destra di Gesù nel suo regno? Insomma i loro pensieri erano ripiegati su se stessi e questo contribuiva ad impedire loro di vedere il quadro più generale dell'opera di Dio. Gesù conosceva i loro pensieri, anche se essi si vergognavano di rivelargli l'argomento della loro discussione.  Gesù non li rimproverò, non li trattò male, ma ebbe compassione di loro e, chiamatili a sé, ne approfittò per impartire loro un'ulteriore lezione. Chi vuole essere il primo? Gesù sapeva che tutti loro aspiravano ad una posizione di preminenza. Immagino i discepoli attenti mentre si accingevano ad ascoltare Gesù che rivelava loro come ottenere quel privilegio. Dovette essere una vera sorpresa quando Gesù svelò loro che per essere primi, dovevano essere ultimi, ovvero dovevano mettersi al servizio di tutti gli altri. Per seguire Gesù essi avrebbero dovuto imparare a non preoccuparsi troppo del proprio vantaggio personale e della propria posizione nel regno, ma avrebbero dovuto preoccuparsi di mettersi al servizio della collettività. D'altra parte era proprio ciò che Gesù, il Re dei Re, stava facendo in mezzo a loro. Come essi avrebbero compreso in seguito, Gesù sarebbe morto proprio per il bene della collettività, per i peccati dell'umanità. Per completare la sua lezione Gesù prese in braccio un bambino. Chi era, nella società, meno importante di un bambino? Chi sarebbe andato da un bambino a chiedere un consiglio? Quale prestigio poteva avere un bambino?