Il Nabucco

Published: Feb. 24, 2020, 11:28 a.m.

b'"Va\' pensiero \\nDal Nabucco in poi non ho avuto, si pu\\xf2 dire, un\\u2019ora di quiete. Sedici anni di galera!"\\nGiuseppe Verdi a Clara Maffei\\n\\n"Alle ore della notte tu ti rivolti nel letto e un qualcosa ti opprime: magari la cattiva coscienza, ma \\xe8 pi\\xf9 probabile che sia invece il Nabucco. Tu li senti: la citt\\xe0 s\'\\xe8 purgata dei rumori e non pi\\xf9 frastorna, con il suo trambusto, il corso delle ta-cite stelle. Allora ti pare di destarti da quella gran pena del vivere, di aver dimesso, risvegliandoti, una soma che troppo faticavi a potarla: e nell\'ora buia e silente ti arriva lo sdrusciare di una ramazza sopra l\'asfalto. \\nCarlo Emilio Gadda, Nella notte\\n\\nLa serata del 9 marzo del 1842, suonavano il Nabucco di Giuseppe Verdi. Una musica inaudita. Da giorni, all\\u2019ora delle prove, in teatro era impossibile lavorare, poich\\xe9 tutti \\u2013impiegati, operai, pittori, lampionai, macchinisti \\u2013si fermavano per assistere a bocca aperta a quel che avveniva sul proscenio mentre risuonavano quelle melodie ardenti, infiammate. Si cantava l\\u2019afflizione corale di un popolo, un popolo che stava per prendere fuoco. Poi, la sera della prima, gli spettatori dei palchi e della platea si erano levati in massa, gridando. In quel momento, tra le note impalpabili di una musica eterea, gli eleganti ufficialetti austriaci, nelle loro divise bianche, avevano avvertito l\\u2019odio piombargli addosso come qualcosa di solido". \\nAntonio Scurati, Una storia romantica.\\n\\xa9Elleboro Editore - AA. VV.'