Ordine degli psicologi e dittatura del relativismo

Published: June 26, 2019, 3 a.m.

b'TESTO DELL\'ARTICOLO \\u279c http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=5692

ORDINE DEGLI PSICOLOGI E DITTATURA DEL RELATIVISMO di Giuseppe Brienza
Giancarlo Ricci, psicoterapeuta milanese con 40 anni di esperienza sulle spalle e autore di numerosi e apprezzati volumi, \\xe8 noto per essere stato inquisito dal suo Ordine professionale (l\'Ordine degli Psicologi della Lombardia) per aver difeso durante una trasmissione televisiva, \\xabla funzione essenziale e costitutiva di padre e madre nella costituzione del soggetto\\xbb.
Secondo quei "colleghi" che hanno deciso di instaurare un procedimento disciplinare nei suoi confronti (che si \\xe8 concluso con l\'archiviazione), questa frase lapalissiana sarebbe stata discriminatoria nei confronti delle cosiddette "famiglie arcobaleno" (cio\\xe8 omosessuali).
Nel libro che significativamente ha intitolato Il tempo della post libert\\xe0 Ricci rievoca l\'intera vicenda, convincendoci come purtroppo il suo caso debba definirsi esemplificativo di un\'epoca che, non a caso, Joseph Ratzinger ci ha insegnato a chiamare dittatura del relativismo.
NON C\'\\xc8 DA STARE ALLEGRI
I motivi per cui l\'esito del procedimento disciplinare non rassicurano sono tanti. Il primo \\xe8 che lo psicologo cattolico \\xe8 stato "scagionato" solo dopo pi\\xf9 di tre anni passati sulla graticola, un tempo lunghissimo e non giustificato dal contenuto degli "addebiti". Perch\\xe9 \\xe8 durato cos\\xec tanto un procedimento che poteva risolversi in soli pochi mesi?
Semplice, si \\xe8 trattato di un modo per intimidire lui e le sue attivit\\xe0 pubbliche ma, al tempo stesso, mandare un messaggio alla stragrande maggioranza dei professionisti che, come Ricci, ne condividono la visione naturale e realista dell\'uomo, della famiglia e dell\'educazione.
Secondariamente: i voti favorevoli all\'assoluzione sono stati 7 a favore e 7 contrari. Un risultato quindi sul filo di lana che indica una spaccatura all\'interno dell\'Ordine. Infine: il testo sulle motivazioni \\xe8 pieno di incongruenze, di omissioni, di affermazioni contraddittorie. Pur di non ammettere la natura ideologica delle accuse, la decisione finale afferma obliquamente che \\xabpermangono irrinunciabili perplessit\\xe0 in ordine a orientamenti dottrinali a cui le affermazioni del dott. Ricci potrebbero voler fare riferimento\\xbb.
Dopo questo contorsionismo il Collegio di Disciplina lombardo conclude che \\xabnon sono emersi elementi sufficienti per ritenere il dott. Ricci responsabile per gli illeciti contestati\\xbb. Insomma sembra un\'assoluzione per insufficienza di prove\\u2026
Nel libro si descrive poi come, soprattutto dal Sessantotto ad oggi, il concetto di libert\\xe0 sia totalmente cambiato in Occidente. Nel Novecento, infatti, il secolo delle ideologie, l\'uomo doveva combattere per conquistarsi le libert\\xe0, era una questione di sopravvivenza. Con la globalizzazione e con il capitalismo neoliberistico la libert\\xe0 diventa invece un\'altra cosa: una sorta di merce che viene offerta per soddisfare il desiderio di varie categorie e gruppi sociali.
PERCH\\xc9 ACCADE QUESTO?
La lettura di Ricci \\xe8 la seguente: fra l\'individuo atomizzato e il Sistema si attua una sorta di scambio: varie forme di libert\\xe0 in cambio della (falsa) promessa di sicurezza e di benessere materiale. Ma, soprattutto, in cambio di una rinuncia ai doveri e alla responsabilit\\xe0 personale. Il cittadino sar\\xe0 ricolmo di libert\\xe0 a condizione che consegni l\'istanza della responsabilit\\xe0 a qualcun altro che la gestir\\xe0 come vuole. Il Grande Fratello, in pratica.
"Delegando" le responsabilit\\xe0 sociali ad altri, ai cittadini non resta che partecipare al mondo dell\'ipnosi collettiva, della suggestione mediatica, al teatrino spettacolarizzato in cui altri mettono in scena le sorti di un possibile "bene comune". L\'effetto pi\\xf9 evidente \\xe8 che sparisce il concetto di libert\\xe0 come coscienza soggettiva, interiore, come critica morale, come lavoro di riconquista della propria soggettivit\\xe0. E tutto questo porta, nel caso italiano, alla fine di un Paese libero.
Quella che viviamo \\xe8, in pratica, una libert\\xe0 condizionata. Se concordiamo con il Pensiero Unico e partecipiamo al gioco illusorio di una realt\\xe0 artificiosa, tutto va bene; se incominciamo a fare delle domande in pi\\xf9, a scompigliare il Politicamente corretto, come ha fatto Ricci, allora le cose si complicano, inizia la gogna mediatica, l\'isolamento, l\'ostracismo e, nei casi pi\\xf9 gravi, anche di peggio.
Ma il fatto che uno come lui, dopo averla patita, non si \\xe8 fatto intimidire dal Sistema e continua a parlare della sua vicenda, avendo non pochi che lo ascoltano e lo seguono, significa evidentemente che nel nostro Paese funziona ancora un rimasuglio di libert\\xe0 e coscienza civile.'