Il finale sconosciuto dei Promessi Sposi

Published: Dec. 5, 2019, 3:21 p.m.

b'TESTO DELL\'ARTICOLO \\u279c http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=5907

IL FINALE SCONOSCIUTO DEI PROMESSI SPOSI di Giovanni Fighera
I promessi sposi e la Divina Commedia sono due pilastri della letteratura italiana, fondamentali anche nell\'impianto della scuola: il romanzo manzoniano \\xe8, infatti, centrale nello studio letterario del biennio (gran parte del secondo anno si affronta lo studio e la lettura dell\'opera), mentre il poema dantesco dovrebbe essere affrontato lungo tutto il percorso del triennio (una cantica per anno), anche se questo, purtroppo, accade in pochissimi casi.
Spesso, gli insegnanti si lamentano per il fatto che gli studenti non apprezzino I promessi sposi che, oltre ad essere il romanzo pi\\xf9 importante che sia stato scritto nella nostra letteratura, rappresenta in forma concreta e incarnata il genio del cristianesimo. Il romanzo italiano pi\\xf9 importante \\xe8 anche il meno amato dai giovani, che si trovano a leggerlo in un\'et\\xe0 forse sbagliata, troppo prematura.
Il disamore \\xe8 probabilmente accentuato anche dal fatto che, talvolta, gli insegnanti assegnano la lettura dei capitoli come compito a casa invece di accompagnare i ragazzi con spiegazioni che introducano alla comprensione e alla bellezza dell\'opera.
\\xc8 pi\\xf9 facile che gli studenti sappiano ripetere i commenti di critici illustri o il loro giudizio sulla provvidenza manzoniana piuttosto che dire semplicemente come si concluda il romanzo. Quando si chiede agli studenti come termini il romanzo pi\\xf9 popolare della nostra letteratura, i pi\\xf9 rispondono: \\xabCon il matrimonio di Renzo e Lucia\\xbb. Trovo assurdo (ovvero senza senso) che gli insegnanti leggano o facciano leggere i primi venti capitoli dell\'opera (come accade da quanto so nella migliore delle ipotesi) in modo tale che gli studenti non conoscano il secondo e il terzo pilastro portante nero del romanzo (ovvero l\'Innominato e la peste, mentre il primo pilastro nero \\xe8 Gertrude) e non sappiano del tutto cosa accade dopo la pestilenza, quando Renzo ritorna al suo paese e si sposa con Lucia. E le vicende non sono ancora concluse.
La lettura del romanzo dovrebbe approdare a quanto Manzoni racconta dopo il matrimonio dei due promessi sposi, nelle ultime pagine del romanzo. Una volta sposato con Lucia, Renzo va ad abitare in un paesino della bergamasca, dove si crea una forte attesa per vedere quella donna per la quale il giovanotto ha passato tante traversie. Quando finalmente la sposa giunge in paese, le persone incominciano a esprimere giudizi non sempre lusinghieri sull\'aspetto della ragazza. Le voci girano finch\\xe9 qualche \\xabamico\\xbb non pensa di riportarle a Renzo. Questi mostra di aver tutto sommato mantenuto l\'indole di un tempo, covando dentro di s\\xe9 un\'ira pronta a esplodere.
Ma finalmente Renzo ha la possibilit\\xe0 di cambiare paese e di comprare l\\xec un filatoio assieme al cugino Bartolo. Ma i fastidi iniziano a farsi sentire anche l\\xec. La vita dell\'uomo non \\xe8 mai perfetta, immune dalla sofferenza e dai problemi. Si desidera sempre indossare un vestito che non \\xe8 il proprio, si percepisce un\'insoddisfazione che \\xe8 come un pungolo, anche quando si pensa di aver raggiunto l\'obiettivo tanto agognato.
Manzoni, per rappresentare tale situazione esistenziale, utilizza un\'immagine icastica: l\'uomo \\xe8 come un infermo che desidera cambiare letto, guarda quello altrui e lo vede pi\\xf9 comodo e confortevole. Quando finalmente riesce a trovare un altro giaciglio, inizia a sentire...

"qui una lisca che lo punge, l\\xec un bernoccolo che lo preme: siamo in somma, a un di presso, alla storia di prima. E per questo, soggiunge l\'anonimo, si dovrebbe pensare pi\\xf9 a far bene, che a star bene: e cos\\xec si finirebbe anche a star meglio"

Il romanzo non \\xe8 ancora terminato. L\'attivit\\xe0 di Renzo procede bene. Nel primo anno di matrimonio, nasce Maria cui seguono tanti altri bambini. Renzo provvede a che studino (\\xabgiacch\\xe9 la c\'era questa birberia, dovevano almeno profittarne anche loro\\xbb). L\'autore lombardo scrive che gli \\xabimbrogli\\xbb descritti nella prima parte del racconto non ci sono pi\\xf9 e che la vita trascorre in maniera abbastanza tranquilla tanto che non ce la racconta perch\\xe9 annoierebbe i lettori. Ma allora, qual \\xe8 il significato di tutta la vicenda?
Diverso \\xe8 l\'atteggiamento di Renzo e Lucia nei confronti degli eventi vissuti: quest\'ultima, pi\\xf9 discreta e meno moralista, mossa da una fede e da un abbandono totale al Mistero e a Dio, custodisce e medita l\'accaduto in cuor suo senza eccessivi entusiasmi, mentre lo sposo racconta a chiunque le loro esperienze, soffermandosi sulle lezioni imparate. Insomma, Renzo fa il moralista, si pone di fronte all\'accaduto con uno sguardo tutto proteso su di s\\xe9 pi\\xf9 che sul Mistero di Chi fa tutte le cose, sforzandosi di migliorare e cambiare per non ripetere pi\\xf9 gli errori commessi.
La visione di Renzo appare agli occhi di Lucia parziale, perch\\xe9 l\'esperienza ci insegna che spesso quanto accade non \\xe8 conforme ai nostri progetti e alle nostre aspettative, anche quando il nostro comportamento \\xe8 stato dettato dal buon senso.

"E io - disse un giorno al suo moralista - cosa volete che abbia imparato? Io non sono andata a cercare i guai: son loro che sono venuti a cercare me. Quando non voleste dire - aggiunse, soavemente sospirando, - che il mio sproposito sia stato quello di volervi bene, e di promettermi a voi"

Ebbene i due novelli sposi si mettono a discutere su questo punto e arrivano a una conclusione che l\'anonimo decide di porre come \\xabsugo\\xbb di tutta la storia, perch\\xe9 estremamente giusta e ragionevole, anche se partorita da povera gente. Il sugo della storia \\xe8 il senso che d\\xe0 sapore e significato all\'intera vicenda. \\xc8 Manzoni stesso a rivelarlo...

"i guai vengono bens\\xec spesso, perch\\xe9 ci si \\xe8 dato cagione; ma che la condotta pi\\xf9 cauta e pi\\xf9 innocente non basta a tenerli lontani, e che quando vengono, o per colpa o senza colpa, la fiducia in Dio li raddolcisce, e li rende utili per una vita migliore"

Quindi, questo sguardo di misericordia e di tenerezza, nonostante il proprio e l\'altrui male, \\xe8 possibile grazie a Cristo, non proviene dalla censura del male o del dolore, dall\'attenuazione o dall\'eliminazione del desiderio (in modo tale da estirpare anche il dolore), come tante filosofie o religioni hanno proposto in questi secoli. Questa \\xe8 la conclusione de I promessi sposi, che, \\xabbench\\xe9 trovata da povera gente, c\'\\xe8 parsa cos\\xec giusta\\xbb, scrive il narratore, \\xabche abbiam pensato di metterla qui, come il sugo di tutta la storia\\xbb. Le ultime righe sembrano prelevate dal saluto finale di una commedia shakespeariana...

"La quale, se non v\'\\xe8 dispiaciuta affatto, vogliatene bene a chi l\'ha scritta, e anche un pochino a chi l\'ha raccomodata. Ma se in vece fossimo riusciti ad annoiarvi, credete che non s\'\\xe8 fatto apposta. Pensate, ad esempio, alla conclusione di Sogno di una notte di mezza estate: Se noi ombre vi siamo dispiaciuti, / immaginate come se veduti / ci aveste in sogno, e come una visione / di fantasia la nostra apparizione. / Se vana e insulsa \\xe8 stata la vicenda, / gentile pubblico, faremo ammenda; / con la vostra benevola clemenza, / rimedieremo alla nostra insipienza"

In questo modo, rifacendosi all\'espediente del manoscritto ritrovato, Manzoni si congeda dai suoi lettori.'