Abbiamo ancora bisogno della fattoria degli animali

Published: Sept. 14, 2021, 10:29 p.m.

b'TESTO DELL\'ARTICOLO \\u279c http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6730

ABBIAMO ANCORA BISOGNO DELLA FATTORIA DEGLI ANIMALI di Valerio Pece
Nell\'agosto del 1946, settantacinque anni fa, veniva pubblicato La fattoria degli animali. Il romanzo di George Orwell si rivel\\xf2 da subito un enorme successo, oltre mezzo milione di copie vendute solo nel primo anno. L\'affresco grottesco delle illusioni rivoluzionarie (e del loro naufragio) colp\\xec nel segno, la feroce satira sulla dittatura comunista sovietica svegli\\xf2 il mondo. Va detto che in quegli anni comunismo significava esclusivamente stalinismo: l\'Unione Sovietica era l\'unica nazione comunista (la Repubblica Popolare Cinese fu fondata solo nel 1949, tre mesi prima della morte dello scrittore).
Com\'\\xe8 noto, nel romanzo di Orwell tutti i personaggi e gli avvenimenti hanno il loro preciso corrispondente storico. Il fattore Jones (immagine dello Zar Nicola II) non \\xe8 assolutamente in grado - crudele com\'\\xe8 - di governare la sua fattoria. Una sera Vecchio Maggiore, un saggio maiale allegoria di Marx, racconta a tutti il suo sogno: un mondo d\'armonia in cui gli animali sono liberi, affrancati dalla spietata signoria dell\'uomo. Morto il primo leader, il ruolo di guida verr\\xe0 assunto da altri due maiali: Napoleone e Palla di Neve (rispettivamente Stalin e Trotsky), i quali instaurano un "nuovo ordine" in cui, tra gli altri, vige il noto comandamento: \\xabTutti gli animali sono uguali\\xbb. Ma l\'amicizia, l\'equilibrio, l\'uguaglianza, iniziano presto a vacillare: proprio i maiali, protagonisti della rivolta, finiscono per imporsi come unica casta dominante. Da un certo momento in poi, tutti gli animali saranno uguali, ma alcuni lo saranno pi\\xf9 degli altri. Impossibile spiegare la rivoluzione russa pi\\xf9 semplicemente di cos\\xec.

PERCH\\xc9 LEGGERE ORWELL?
La domanda-chiave su un romanzo che ha contribuito in modo decisivo a cambiare lo sguardo del mondo sull\'Unione Sovietica (in particolare quello americano, suo alleato nella Seconda Guerra mondiale) la ritroviamo - spiegata bene - nella penna felice di Alberto Mingardi. Il fondatore del centro-studi Bruno Leoni scrive: \\xabPer quanto l\'aggettivo "orwelliano" sia usato con una certa generosit\\xe0 sulle pagine dei giornali, soprattutto nei paraggi di articoli che lamentano l\'eclissi della privacy e le possibilit\\xe0 di sorveglianza fornite dalle nuove tecnologie, non \\xe8 immediatamente chiaro perch\\xe9 si debba leggere Orwell, oggi\\xbb. Una risposta interessante \\xe8 quella fornita da un profondo conoscitore di Orwell, John Rodden, docente all\'Universit\\xe0 della Virginia, il cui libro pi\\xf9 recente \\xe8 George Orwell: Life and Letters, Legend and Legacy (Princeton University Press, 2020). Rodden racconta di aver insegnato spesso ai suoi studenti la favola di Orwell, e di averlo fatto spiegandone la \\xabseria morale esopica\\xbb, e cio\\xe8 che il potere corrompe. Sempre. Aggiungendo subito, per\\xf2, che sarebbe pericoloso (e negligente) trascurare o minimizzare lo studio delle corrispondenze storiche contenute nel romanzo: il parallelo con la rivoluzione russa.

DA STALIN AL TOTALITARISMO TOUT COURT
D\'altra parte - ed \\xe8 il vero monito di questo vero e proprio cultore di Orwell - si pu\\xf2 anche correre il rischio di commettere l\'errore diametralmente opposto, a suo dire pi\\xf9 grave: concentrarsi esclusivamente sulle corrispondenze col comunismo di Stalin eludendo il pi\\xf9 ampio monito di Orwell contro la tirannia politica complessivamente intesa. La prova provata di ci\\xf2 che suonerebbe come il pi\\xf9 grande tradimento di George Orwell sta in un aneddoto che lo stesso John Rodden racconta, e che riguarda una sua intervista ad alcuni spettatori cinesi reduci da una messa in scena teatrale di Animal Farm nella citt\\xe0 di Pechino. Confessa lo scrittore: \\xabAl mio rimanere sorpreso dal fatto che l\'Ufficio della censura culturale cinese avesse approvato la rappresentazione pubblica di una satira sulla bestialit\\xe0 del comunismo, mi hanno guardato con aria interrogativa. "Vedi, Animal Farm \\xe8 un\'allegoria", hanno detto, "\\xe8 una satira della storia russa, non della storia cinese"\\xbb. In questa prospettiva, che \\xe8 poi l\'unica, La Fattoria degli animali parla oggi del rischio del totalitarismo in tutte le sue declinazioni geopolitiche. Al torbido comunismo cinese che si rende protagonista di azioni brutali (\\xe8 notizia di questi giorni nuove prove sull\'espianto forzato di organi di detenuti) si aggiunge un Occidente in cui il cancro del politicamente corretto - spesso declinato nella violenta salsa LGBTQ, ma non solo - fa guardare con ammirazione proprio una delle pi\\xf9 note massime di Orwell: \\xabLibert\\xe0 \\xe8 la libert\\xe0 di dire che due pi\\xf9 due fa quattro. Garantito ci\\xf2, tutto il resto ne consegue naturalmente\\xbb.

ATTUALE E PROFETICO
Dall\'uscita della Fattoria degli Animali si \\xe8 assistito prima a quel crollo del regime comunista russo che tanto turb\\xf2 lo scrittore (non va dimenticato che per Palmiro Togliatti, capo dei comunisti italiani, Orwell era \\xabun\'altra freccia aggiunta all\'arco sgangherato della borghesia anticomunista); poi all\'inizio e alla fine della Guerra Fredda; infine all\'ascesa e alla caduta di un numero spropositato di aspiranti "Napoleone" in ogni continente. La Fattoria degli Animali - opera un tempo cos\\xec controversa tanto da non trovare editori - \\xe8 servita per cos\\xec tanto tempo a spiegare il concetto di totalitarismo (anche e soprattutto ai ragazzi di scuola) che oggi rischia purtroppo di essere percepita come un\'opera banale. \\xc8 il rischio che spesso corrono certi classici.
Molti per fortuna non ci stanno. \\xabL\'idea che i paesi occidentali siano abbastanza intelligenti e forti da riconoscere e resistere alla morsa del totalitarismo \\xe8 un mito pericoloso\\xbb, questa \\xe8 la tesi della scrittrice T\\xe9a Obreht. Che a proposito del 75esimo anniversario di Animal Farm aggiunge: \\xabSiamo troppo tranquilli, convinti di essere al sicuro da forze che potrebbero ripiombarci addosso. Stiamo gi\\xe0 facendo grandi passi avanti in questa direzione. La Fattoria di animali ci chiede di lavorare contro quell\'illusione\\xbb.

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