Valentina Fortichiari
"Cesare Zavattini. Diari. 1980-1987"
La nave di Teseo
www.lanavediteseo.eu
Cesare Zavattini inizi\xf2 a tenere regolarmente un diario il 14 gennaio del 1941 e continu\xf2 a \u201cresocontare\u201d le sue giornate sino al 1987. I quaderni zavattiniani sono da subito \u201cun tritume di nomi di fatti di pensieri\u201d, un coacervo di temi, personaggi, azioni, progetti, ricordi: cronaca personale e storia italiana formano un amalgama denso e di estremo interesse per il lettore che ha modo di entrare nella mente di un uomo che \xe8 stato uno degli artisti pi\xf9 originali e complessi del Novecento.
Zavattini racconta e confessa con un desiderio di sincerit\xe0, di conoscenza, di verit\xe0 disarmanti, nella forma che pi\xf9 gli era congeniale: la scrittura in prima persona, autobiografica, nutrita di immagini e di pensiero, riuscendo a offrire un quadro esatto e insieme appassionato di protagonisti e fatti cruciali del suo tempo.
La parte pi\xf9 significativa \xe8 rappresentata dalle anteprime inedite di soggetti cinematografici e dei progetti letterari e poetici in nuce, un corpus di poetica di valore inestimabile. Non mancano momenti lirici, nelle frequenti descrizioni di passeggiate, di luoghi dell\u2019anima (Luzzara, il suo paese, il Po, Roma); nella cura commovente di una famiglia numerosa, nell\u2019amore per il padre, figura onnipresente, invocata e mai dimenticata.
Za \xe8 un uomo, con le sue debolezze, ma anche e soprattutto un intellettuale raffinatissimo e colto, curioso, vorace, consapevole di s\xe9 eppure mai autocelebrativo, che si interroga sul proprio lavoro, sulla vita, i sentimenti, su grandi temi come la pace, l\u2019esistenza di Dio, e delinea con arguzia critica un ritratto originale di tutti coloro che percorsero un tratto di strada accanto a lui lasciando un segno indelebile nel mondo.
In questo terzo volume sono raccolti, a cura di Valentina Fortichiari, i diari degli anni ottanta, fino all\u2019ultima annotazione, quella del 25 ottobre 1987, prima che le sue condizioni di salute non gli permettessero di continuare.
IL POSTO DELLE PAROLE
ascoltare fa pensare
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