Sergio Ariotti "Festival delle Colline Torinesi"

Published: Oct. 9, 2023, 3:49 p.m.

Sergio Ariotti
"Festival delle Colline Torinesi"

Il 14 ottobre al via il Festival delle Colline Torinesi

Marted\xec 10 anteprima del Festival e della stagione TPE conBirds o l\u2019impeccabile armonia del caso del Mulino di Amleto
5 prime, 6 produzioni, 16 spettacoli, 26 giorni, 41 recite

Il Festival ventottoIl Festival delle Colline Torinesi - Torino Creazione Contemporanea torna dal 14 ottobre al 5 novembre 2023, con un\u2019anteprima il 10 ottobre. La storica rassegna teatrale, sempre organizzata dalla TPE - Teatro Astra, propone un\u2019edizione di ampio respiro che pu\xf2 contare su 5 prime, 6 produzioni, 16 spettacoli, 26 giorni di programmazione e 41 recite. Continua il percorso del festival di teatro contemporaneo d\u2019autunnoIl Festival delle Colline Torinesi prosegue, per il terzo anno, il suo nuovo cammino di festival d\u2019autunno ribadendo il rapporto con la creazione contemporanea anche grazie alla partnership progettuale con la Fondazione Merz, nei cui spazi, specie durante la settimana di ContemporaryArt, avranno luogo appuntamenti di teatro pi\xf9 sperimentale.

L\u2019anteprima
Il 10 ottobre andr\xe0 in scena Birds o l\u2019impeccabile armonia del caso del Mulino di Amleto, anteprima del Festival e della stagione TPE nell\u2019ambito del Libano paese ospite. Potente e lacerante, il capolavoro di Wajdi Mouawad, tradotto in italiano per la prima assoluta diretta da Marco Lorenzi, racconta la storia d\u2019amore tra Eitan, giovane di origine israeliana, e Wahida, ragazza di origine araba, in una realt\xe0 storica fatta di conflitti, dolore, odi, attentati. La produzione \xe8 sostenuta nell\u2019ambito del bando \u201cART~WAVES. Per la creativit\xe0, dall\u2019idea alla scena\u201d della Fondazione Compagnia di San Paolo.

Il tema
Confini-sconfinamenti \xe8 il tema dell\u2019ultimo anno di un triennio. Fa riferimento al confine geografico, che viene superato in caso di migrazione, di fuga dal proprio paese. Esuli, profughi, migranti, rifugiati, espatriati, sono termini, quasi equivalenti, che vengono spesso adoperati per identificare persone che hanno lasciato il loro paese d\u2019origine, varcato uno o pi\xf9 confini, a seguito di guerre, calamit\xe0, persecuzioni. L\u2019espatrio, come necessit\xe0 individuale o collettiva, \xe8 antico come il mondo, ma nel ventesimo e ventunesimo secolo ha assunto caratteristiche ben precise, correlate, ad esempio, all\u2019avvento di dittature o a sommovimenti politici. Ondate migratorie sono nate dopo la rivoluzione russa del 1917, con il fascismo, il nazismo (dalla presa di potere di Hitler fino al 1946), il franchismo. Per altre ragioni ci sono stati esodi dall\u2019Europa verso l\u2019America, dettati prevalentemente dalla povert\xe0 e mancanza di lavoro, e oggi, per motivi pi\xf9 complessi, tra le Americhe, dal Nord Africa verso l\u2019Europa, con protagonista lo sventurato popolo dei barconi. Da non dimenticare la fuga dall\u2019Ucraina pari ormai a quelle della Seconda Guerra Mondiale. Sconfinamenti sono anche quelli tra i linguaggi artistici.

Il Paese ospite
Il Libano \xe8 il paese ospite del Festival \u201923 e Lina Majdalanie e Rabih Mrou\xe9 sono i protagonisti della monografia d\u2019artista \u201823.Lo spettacolo inaugurale Hart\u0101qat, di Lina e Rabih, una sorta di manifesto dell\u2019edizione 2023, propone tre racconti di sconfinamenti. Dalla Palestina verso il Libano di Izdihar, dal Libano verso altri paesi, dalla propria obbligata identit\xe0 di genere ad altra. Viene evocata anche Hannah Arendt, intellettuale ebrea, allieva di Heidegger, fuggita dalla Germania nazista alla volta di Parigi e degli USA, testimone come giornalista del processo Eichmann, autrice di un fondamentale saggio, ristampato, recentemente da Einaudi, Noi rifugiati. Lina Majdalanie lo ricorda nello spettacolo presentato in prima nazionale. \u201cSembra che nessuno voglia sapere che la storia contemporanea ha creato una nuova specie di esseri umani: quelli che vengono messi nei campi di concentramento dai loro nemici e e nei campi di internamento dai loro amici\u201d. (Hanna Arendt, Noi rifugiati, Einaudi, 2022).A completare la vetrina del \u201cpaese ospite\u201d ci saranno ancora Lina Majdalanie e Rabih Mrou\xe9 con una videoinstallazione dedicata alla fotografia alla Fondazione Merz, Second Look, sempre in prima nazionale.

La fuga
La fuga verso l\u2019Europa c\u2019\xe8 in Blind Runner. Percorrere di corsa il tunnel della Manica per raggiungere l\u2019Inghilterra. \xc8 il proposito di due fuggiaschi dall\u2019Iran, marito e moglie. Lei finisce in prigione, ma i due non smettono di allenarsi. Regista: Amir Reza Koohestani, iraniano. In La Isla di Agrupaci\xf2n Senor Serrano e in Frankenstein (A Love Story) di Motus si narra invece una fuga immateriale dalla condizione umana. Uno sconfinamento verso il mondo dell\u2019intelligenza artificiale, dove superare le divisioni o uno sconfinamento, magari mostruoso, quello creato dalle pagine di Mary Shelley, con il ricomporsi di parti di esseri umani. La madre dell\u2019autrice era morta drammaticamente. Mary vuole vendicarsi sulla morte. Infine una fuga nel linguaggio dei segni c\u2019\xe8 in Urla silenziose di Tedac\xe0, uno spettacolo sulla falsariga della vita di un\u2019attrice sorda, Emmanuelle Laborit, Premio Moli\xe8re.

Passage, conversazione con alcuni posteri, uno spettacolo itinerante da pagine di Walter Benjamin, interpretato da Paolo Musio in Galleria Subalpina, celebra la complessit\xe0 intellettuale di un famoso esule del novecento. In fuga dall\u2019incubo nazista, Walter Benjamin giunge a Parigi il 18 marzo 1933. Non torner\xe0 pi\xf9 in Germania. Concluder\xe0 suicida la sua vita di esiliato a Port Bou in Spagna, nel 1940. Passage evoca i passages e la Biblioteca Nazionale di Parigi, il buon rifugio di Benjamin.Tra i tanti termini che integrano quello di migrante c\u2019\xe8 anche perseguitato. Non siete stati ancora sconfitti \xe8 un libro di Alaa Abd el-Fattah, scrittore e blogger, vittima di una spietata persecuzione giudiziaria. In Egitto. Uno sciopero della fame gli ha fatto rischiare la vita. Fa una lettura scenica, di questo libro, Massimiliano Speziani, lo zio Vanja nel prossimo spettacolo di Leonardo Lidi. La lettura scenica ha debuttato a Palermo negli spazi dello ZACentrale.

Una riga nera al piano di sopra, in ricordo dei fuggiaschi dal Polesine, \xe8 infine un testo scritto e interpretato da Matilde Vigna. I confini fra le artiConfini-sconfinamenti fa riferimento anche, come detto, al confine tra le arti, teatro e arte e questi sconfinamenti saranno ospitati alla Fondazione Merz con cui continua una felice esperienza di co-progettazione. Ashes di Muta Imago, ad esempio, allestito negli spazi espositivi della Fondazione, \xe8 l\u2019esplorazione dei suoni come frammenti di memoria. Il segno d\u2019artista del festival, quest\u2019anno, \xe8 di Mario Merz: il particolare di un igloo con la scritta My Home\u2019s Wind. Un riferimento consono all\u2019idea di fuga, a una casa provvisoria, all\u2019essere una particella dell\u2019universo. L\u2019omaggio a Romeo CastellucciChe cosa si lasciano dietro i migranti? Spesso guerre e totalitarismi. Il nazismo nel caso di Arendt e Benjamin. In Il Terzo Reich di Romeo Castellucci, vengono proposte le parole del potere con probabile allusione proprio al nazismo. I suoni sono di Scott Gibbons. Un progetto speciale del Festival in collaborazione con il Teatro Stabile di Torino, e la Fondazione Merz.

Il valore della memoria
Al dovere di ricordare fanno riferimento alcuni spettacoli del Festival \u201923, che hanno nelle nonne grandi protagoniste. Oltre a Izdihar, una nonna che dalla Palestina fugge in Libano in Hart\u0101qat, c\u2019\xe8 la nonna di Sergi Casero Nieto in El pacto del olvido che invita a ricordare gli anni del franchismo, della guerra civile spagnola, e c\u2019\xe8 una nonna di decisiva importanza drammaturgica in Birds.La memoria irrompe a teatro anche nello spettacolo Con la carabina di Licia Lanera, da un dramma di Pauline Peyrade che ha recentemente vinto il Premio Ubu quale miglior testo straniero.



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