Roberto Rossi Precerutti "Voci per un'ingannevole pace"

Published: Feb. 13, 2024, 10:24 a.m.

Roberto Rossi Precerutti
"Voci per un'ingannevole pace"
Neos Edizioni
www.neosedizioni.it


Se scopo del vivere \xe8, in un certo senso, aspirare alla pace, da intendere come serena accettazione della dolente vulnerabilit\xe0 connaturata in ogni essere umano, \xe8 pur vero che tale itinerario spirituale \xe8 reso impervio dall\u2019insorgere di voci che, tra perdita e smarrimento, rivelano l\u2019irraggiungibilit\xe0 di una quiete scevra di pena e turbamento. Vincitore del Premio Mondello, pi\xf9 volte finalista al Premio Viareggio, Roberto Rossi Precerutti esplora, in questa sua ultima raccolta di versi intitolata Voci per un\u2019ingannevole pace (Neos Edizioni), il bisogno squisitamente umano di una pace che mitighi la pena e il turbamento connaturati a ogni esistenza.

Tuttavia, l\u2019approdo a un\u2019auspicabile condizione di superamento e sublimazione del dolore \xe8 reso quasi impossibile dall\u2019insorgere di voci, cio\xe8 di volti e immagini di sofferenza e solitudine conservati nella memoria, tali da rivelare la fragilit\xe0 e la finitudine del nostro essere nel mondo. L\u2019unica barriera all\u2019insensatezza delle cose potr\xe0 essere, forse, il fioco lume di bellezza affidato alla parola poetica, scommessa e vocazione insieme.

La prima sezione del libro, Requiem, dedicata alla scomparsa di un\u2019amica dell\u2019Autore, affronta il mistero della fine che ci consegna al silenzio irriscattabile della perdita; motivo, questo, che trova la sua eco nella terza sezione, costituita dal testo che rievoca la tragica morte di uno dei pi\xf9 grandi artisti del Novecento, Nicolas de Sta\xebl, e quindi in Elegia, dove al tempo presente si mescolano bagliori di un passato perduto in vanit\xe0 e chimere, e ancora nelle Piccole prose, amara autobiografia morale affidata a una tagliente prosa aforistica. Eppure, una speranza di senso affiora dalla suite Nel tempo grande, che conferisce alla scrittura il solo riscatto possibile, \xabnella trasparenza / della luce si riposa ogni / guarigione\xbb.



Roberto Rossi Precerutti \xe8 nato a Torino nel 1953 da famiglia di antica origine, i Rossi dalla Manta, al cui ramo fiorentino appartenne Ernesto Rossi, illustre figura dell\u2019antifascismo e propugnatore del pensiero federalista europeo. Medievista per formazione universitaria, i suoi contributi di saggista e traduttore (soprattutto dal francese e dall\u2019antico provenzale, ma anche dallo spagnolo e dal catalano) sono apparsi prevalentemente sulla rivista \xabPoesia\xbb e in alcune antologie dell\u2019editore Crocetti e di Rizzoli-Corriere della Sera. Molte le sue raccolte poetiche, uscite in larga parte presso Crocetti e Aragno. Tra gli ultimi titoli: Genio dell\u2019infanzia cattolica (Aragno 2021), Lo sgomento della grazia (Neos 2022). Pi\xf9 volte finalista al Premio ViareggioPoesia, gli sono stati conferiti prestigiosi riconoscimenti come il Premio Mondello (2006). Per conto della Fondazione \xabErnesto Rossi \u2013 Gaetano Salvemini\xbb di Firenze, di cui \xe8 socio, ha pubblicato per i tipi di Neos il saggio O poca nostra nobilt\xe0 di sangue. Le rimosse origini piemontesi di Ernesto Rossi (2020), cui hanno fatto seguito un\u2019altra opera di carattere storico, San Giacomo di Stura (2021), dedicata a una fondazione monastica medievale del Torinese, e la traduzione dei Sonetti funebri di Luis de G\xf3ngora (2023).



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