Maria Pia Baroncelli "Tutta la vita all'ultimo banco"

Published: March 18, 2024, 6:05 a.m.

Maria Pia Baroncelli
"Tutta la vita all'ultimo banco"
Contro una scuola solo per studenti migliori
Zolfo Editore
www.zolfoeditore.it

\u201cSolo un ragazzo su tre fra chi ha smesso di studiare prima del diploma trova lavoro.Gli altri cosa faranno? Resteranno a casa finch\xe9 i genitori li mantengono?\xa0E se i genitori perdessero il lavoro o diventassero pi\xf9 poveri, che ne sar\xe0 dei loro figli?\u201d


Milano, 1964: Maria Pia inizia le elementari e trova una maestra che insegna a leggere e scrivere a tutte le quaranta bambine della classe. Milano, 2006: Antonio, suo figlio, alla fine della prima elementare non ha neppure imparato a contare. Arriva solo fino a tredici, poi si ferma. Lei si trasforma allora nell\u2019\u201cistitutrice segreta\u201d di Antonio, a cui d\xe0 ripetizioni sulle infinite materie dei programmi scolastici. Lo fa anche visitare da un medico che gli diagnostica un disturbo di apprendimento. A questo punto Maria Pia si chiede se non ne soffra anche lei, visto che non ha mai imparato le tabelline e continua a fare errori di ortografia. Diagnosi confermata: in famiglia i dislessici sono due.\xa0Ma perch\xe9 lei \xe8 riuscita persino a laurearsi, mentre suo figlio a scuola impara ben poco?


Questo \xe8 il racconto delle avventure scolastiche dei due \u201casini\u201d e si chiude con la famigerata didattica a distanza, nell\u2019anno della pandemia. Antonio \xe8 riuscito a evitare la bocciatura evocata dai professori come salvifica: \u201cTi boccio per il tuo bene, cos\xec impari meglio!\u201d. Eppure numerose ricerche dimostrano che nei Paesi in cui si boccia troppo i sistemi scolastici sfornano in realt\xe0 studenti meno bravi.

Cosa non funziona pi\xf9, oggi, nella nostra scuola, riuscita nel compito di alfabetizzare il Paese durante il boom economico? \xc8 la domanda a cui cerca di rispondere il libro, che narra cinquant\u2019anni di scuola italiana, vista prima con lo sguardo di una ragazza degli anni Sessanta, e poi con gli occhi della madre di un bambino del Duemila.


Maria Pia Baroncelli \xe8 nata a Milano, dove lavora nell\u2019area Digital di un\u2019azienda italiana. Costretta a iscriversi al liceo classico da un padre che la sognava esperta di lingue antiche, ha finito per scopiazzare le versioni di greco e latino dalla sua compagna di banco. Si \xe8 poi laureata in Economia Politica e oggi scrive (per passione) per il giornale online \xabGli Stati Generali\xbb. Finora ha pubblicato con lo pseudonimo Viola Veloce.


IL POSTO DELLE PAROLE
ascoltare fa pensare
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