Luigi Cavadini
La scomparsa di Le\u0301onard Gianadda
www.gianadda.ch
La morte di Le\u0301onard Gianadda domenica 3 dicembre lascia un grande vuoto nel mondo dell\u2019arte in Svizzera ma anche il Italia, da dove la sua Fondation Pierre Gianadda ha richiamato negli anni a Martigny, nel Canton Vallese, migliaia di appassionati d\u2019arte per ammirare grandi e qualificate rassegne dedicate ai maestri dell\u2019arte del \u2018900.
Le\u0301onard Gianadda, nato a Martigny nel 1935, non ha mai dimenticato le sue origini italiane e ricordava spesso il nonno Battista, giunto in Svizzera a piedi dal Piemonte all'eta\u0300 di tredici anni per trovare lavoro come muratore. Dopo una formazione classica al Colle\u0300ge de l'Abbaye de Saint-Maurice, Le\u0301onard studia ingegneria all'Ecole Polytechnique dell'Universita\u0300 di Losanna.
Per vari anni (1952-1960) opera come fotoreporter viaggiando negli Stati Uniti, in Egitto, Tunisia, Marocco, Russia, Grecia e Italia, interessato in particolare all\u2019arte e all\u2019archeologia. Dopo aver conseguito la laurea in ingegneria nel 1960, Le\u0301onard apre uno studio di ingegneria a Martigny con il suo compagno di corso Umberto Guglielmetti. Nello stesso anno, insieme al fratello Pierre, compie un viaggio di quattro mesi intorno al Mediterraneo a bordo di un Maggiolino VW. Nel 1976 viene scoperto a Martigny un tempio gallo-romano nel luogo in cui si intendeva costruire un edificio e il fratello Pierre muore in un incidente aereo.
Questa combinazione di circostanze spinge Le\u0301onard Gianadda a creare una fondazione culturale per perpetuare la memoria del fratello e a costruire intorno ai resti del tempio un edificio da destinare a fini espositivi d\u2019arte e a proposte musicali. Sviluppa nel tempo stretti contatti con musei e collezionisti di tutto il mondo, oltre che con musicisti di fama. Questi scambi privilegiati gli aprirono le porte e gli permisero di organizzare mostre e concerti eccezionali presso la Fondation Pierre Gianadda.
Nel corso degli anni, egli amplia notevolmente l'offerta culturale della Fondazione prima con il Museo gallo- romano, poi con il Museo dell'automobile e con il Parco delle sculture nei giardini.
La sua attenzione alla citta\u0300 trova evidenza nella installazione di sculture di artisti svizzeri nelle numerose rotatorie, nella commissione di diciassette vetrate di Hans Erni per la chiesa protestante e nel sostegno a Barryland, Museo dedicato ai cani del Gran San Bernardo.
Molti sono i riconoscimenti pubblici che Le\u0301onard Gianadda ha ottenuto per le sue attivita\u0300 culturali e il mecenatismo che ne ha caratterizzato l\u2019attivita\u0300: fra quelli da lui piu\u0300 apprezzati e\u0300 da porre la nomina a membro straniero dell\u2019Acade\u0301mie franc\u0327aise des Beaux Arts nel 2003, secondo svizzero ad esservi ammesso, ad occupare il posto che era stato di Federico Zeri.
Fu, fra l\u2019altro impegnato nel Comitato delle acquisizioni del Muse\u0301e d'Orsay dal 2004 al 2010, nell\u2019amministrazione della Phillips Collection di Washington dal 2005 al 2014, nel Comitato delle acquisizioni del Muse\u0301e Rodin dal 2006 al 2012, e ottenne nel 2007 a Parigi la nomina a Commandeur de l\u2019Ordre des arts et des lettres. Infine, sono da ricordare in ambito sociale la costituzione nel 2009, con la moglie Annette, della Fondation Annette et Le\u0301onard Gianadda e nel 2019 della Fondation Le\u0301onard Gianadda - Me\u0301ce\u0301nat, con l'obiettivo di continuare le attivita\u0300 filantropiche intraprese nel corso della sua vita.
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