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Gianni Oliva
"45 milioni di antifascisti"
Il voltafaccia di una nazione che non ha fatto i conti con il ventennio
Mondadori Editore
www.mondadori.it
\xabIn Italia sino al 25 luglio c\u2019erano 45 milioni di fascisti; dal giorno dopo, 45 milioni di antifascisti. Ma non mi risulta che l\u2019Italia abbia 90 milioni di abitanti\xbb: la frase attribuita a Winston Churchill fotografa con la forza del sarcasmo la condizione di un paese che nel 1940 \xe8 entrato in guerra inneggiando all\u2019aggressivit\xe0 fascista e tre anni dopo se ne \xe8 prontamente dimenticato.
Dopo la Conferenza di Pace di Parigi del 1946, tutte le responsabilit\xe0 della disfatta vengono infatti attribuite esclusivamente a Mussolini, ai gerarchi e a Vittorio Emanuele III. Una volta eliminati i primi a Dongo e in piazzale Loreto ed esautorata la monarchia con il referendum del 2 giugno, l\u2019Italia pu\xf2 riacquistare la sua presunta integrit\xe0 politica e morale usando la Resistenza, opera di una minoranza, come alibi per assolversi dalle responsabilit\xe0 del Ventennio.
Quando i perdenti salgono sul carro dei vincitori la memoria storica viene spazzata via e ha inizio una nuova stagione. Per eliminare una classe dirigente bisogna per\xf2 averne un\u2019altra a disposizione: come defascistizzare tutto e tutti se in quegli anni pressoch\xe9 tutto e tutti erano stati fascisti?
La rottura con il passato si rivela cos\xec un brusco e disarmante riciclo senza pudore di uomini, di strutture e di apparati: come nel caso eclatante di Gaetano Azzariti che, da presidente del Tribunale della Razza, massimo organismo dell\u2019aberrazione razziale, diventa vent\u2019anni dopo presidente della Corte costituzionale, massimo organismo di garanzia della democrazia, senza che nessuno gli abbia chiesto di ritrattare, n\xe9 il monarchico Badoglio, n\xe9 il comunista Togliatti, n\xe9 il democristiano Gronchi.
Gianni Oliva ci costringe, ancora una volta, a guardare alla storia con onest\xe0, facendo luce su quanto i \xabconti non fatti sul passato\xbb pesino ancora sul presente.
Gianni Oliva, docente di Storia delle istituzioni militari, ha dedicato molti studi al periodo 1940-45. Da Mondadori ha pubblicato, tra gli altri,\xa0I vinti e i liberati,\xa0Foibe,\xa0\xabSi ammazza troppo poco\xbb,\xa0Soldati e ufficiali,\xa0Il tesoro dei vinti,\xa0Gli ultimi giorni della Monarchia,\xa0La guerra fascista,\xa0La bella morte,\xa0Il purgatorio dei vinti. \xc8 presidente del conservatorio Giuseppe Verdi di Torino.
IL POSTO DELLE PAROLE
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