Giacomo Rossi Precerutti
"Appartenere"
Neos Edizioni
www.neosedizioni.it
\xabAppartenere, \xe8 davvero un infinito; / si giunge, si vede e poi si perde\xbb.
\u201cAppartenere\u201d accompagna il lettore nella dimensione pi\xf9 profonda e segreta dell\u2019animo dell\u2019Autore, illuminando il suo desiderio di radicarsi nelle cose di ogni giorno, arginando l\u2019incombenza della solitudine e del vuoto grazie alla presenza dell\u2019essere amato e all\u2019inesausta vocazione per la poesia.
\u201cAppartenere\u201d di Giacomo Rossi Precerutti \xe8 la nuova raccolta di versi di un poeta (nato a Torino nel 1988, ma milanese d\u2019adozione) che ha esordito assai giovane con due titoli apparsi da Crocetti (Fuoco d\u2019assenza, 2006; Sono io, quell\u2019ombra, 2010), cui ha fatto seguito la silloge \u201cSalvezza degli indugi\u201d, uscita per i tipi di Ensemble nel 2015.
Pubblicato da Neos Edizioni nella collana di poesia e teatro \u201cLa Mandetta\u201d, dove l\u2019autore ha curato la riedizione di \u201cIntimi vangeli\u201d del lirico crepuscolare Giulio Gianelli (2016), il libro d\xe0 conto di un affascinante e, insieme, doloroso percorso interiore alla ricerca di un senso che, grazie alla parola poetica, illumini e riscatti il grigiore della quotidianit\xe0.
Tale itinerario si presenta innanzi tutto nelle forme del ricordo, che riconduce ai territori di un\u2019infanzia perduta per sempre e di una \xabgiovinezza ormai straniera\xbb. La risposta all\u2019inconsistenza dell\u2019oggi, minacciato dal niente, va ricercata nella \xabdomestica / prudenza di abitare\xbb, cio\xe8 nella volont\xe0 di aderire non senza sforzo alle cose di ogni giorno, difesi dalla rassicurante vicinanza dell\u2019essere amato, di l\xe0 dalla buia cortina di silenzio che imprigiona in una solitudine immedicabile. Emerge, sopra ogni altra cosa, la fede nella scrittura che sconfigge, seppur provvisoriamente, il diluvio annientante del tempo e la fragilit\xe0 umana. \xabma il sentire fa da sponda /ai gesti che ci sono cari / e non serve davvero un infinito / appartenere per scegliersi\xbb.Riflessione sulle ragioni profonde della poesia e, nello stesso tempo, originale canzoniere amoroso, \u201cAppartenere\u201d testimonia una vocazione e un destino, rivelando uno sguardo profondo sulle contraddizioni dell\u2019oggi e sul compito etico dello scrittore.\xa0
Giacomo Rossi Precerutti\xa0\xe8 nato a Torino nel 1988, vive a Treviglio e lavora a Milano. Al ramo fiorentino della sua famiglia, i saluzzesi Rossi dalla Manta, appartenne Ernesto Rossi, propugnatore del federalismo europeo (Manifesto di Ventotene, 1941). \xc8 laureato in Lettere Moderne presso l\u2019Ateneo torinese con una tesi sul poeta barocco Giovan Francesco Busenello. Ha pubblicato presso Crocetti la plaquette Fuoco d\u2019assenza (2006) e la silloge Sono io, quell\u2019ombra (2010). Presso Ensemble \xe8 uscita la raccolta Salvezza degli indugi (2015). Ha curato per Neos la riedizione di Intimi vangeli del poeta crepuscolare Giulio Gianelli (2016). Alcuni suoi testi poetici sono comparsi nelle antologie edite da Torino Poesia Le carte tatuate \u2013 dieci poeti torinesi (2007) e Pollockiana (2009). Un suo racconto \xe8 presente nel volume collettivo Il marciapiede per Torino (Ensemble 2016).\xa0
IL POSTO DELLE PAROLE
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