Francesco Palmieri "Ricordando Grazia Marchiano"

Published: April 13, 2024, 10:13 a.m.

b'Francesco Palmieri
Ricordando la figura di Grazia Marchian\\xf2

Studiosa di estetica, di religioni e di filosofie orientali, ultima compagna di El\\xe9mire Zolla di cui teneva accesa la memoria e curava l\\u2019eredit\\xe0 intellettuale e spirituale, Grazia Marchian\\xf2 aveva compiuto 83 anni il 13 marzo scorso e agli occhi di chi la conosceva sembrava sempre salda, infaticabile e accesa da dinamica curiosit\\xe0. Gli amici che non riuscivano a contattarla da alcune settimane s\\u2019erano preoccupati del silenzio: Grazia non possedeva un telefono mobile e non rispondeva a quello di casa n\\xe9 alle e-mail. Oggi nella tarda mattinata, a quanto apprende Il Foglio (che la intervist\\xf2 il 7 agosto 2021), una libraia romana alla quale la studiosa era molto legata s\\u2019\\xe8 decisa a chiamare i carabinieri di Montepulciano, che hanno forzato la porta di casa e hanno rinvenuto il corpo esanime.Stando alle prime constatazioni, probabilmente Grazia gi\\xe0 da alcuni giorni aveva raggiunto il suo El\\xe9mire, scomparso nel 2002, in quell\\u2019altra dimensione cui entrambi per l\\u2019intera vita avevano dedicato anima e cuore, viaggi in giro per il mondo e per il tempo. Era stato un grande amore che aveva unito la coppia, riverberato nell\\u2019imponente biografia antologica \\u2018Il conoscitore di segreti\\u2019, in cui Grazia nel 2006 riconnetteva per il pubblico i variegati fili del pensiero zolliano. Non fu mai succube n\\xe9 gelosa delle opere di El\\xe9mire e non trascur\\xf2 la sua attivit\\xe0 intellettuale all\\u2019ombra dell\\u2019altro, ma ne riflesse la luce con la generosit\\xe0 morale dimostrata anche nei confronti di altri studiosi che assieme al marito predilesse e orient\\xf2, come il geniale pensatore romeno Ioan Petru Culianu.


La lezione di Grazia Marchian\\xf2 si pu\\xf2 forse riassumere nelle parole con cui introdusse la biografia di Zolla: \\u201cNon sono tanto gli spostamenti nello spazio fisico, le letture sulla carta o sul video del computer, gli incontri prevedibili o imprevisti a dispensare occasioni di conoscenza, ma il modo nel quale ci si rapporta ad essi, si fanno filtrare e lievitare dentro di noi, suscitano connessioni, dischiudono orizzonti al di l\\xe0 dell\\u2019ovvio, istigano a dubitare e ad accendere nuove domande, senza porre limite alcuno alla fame e alla sete di cercare, indagare, apprendere, ricordare, dedurre, analizzare, argomentare, immaginare ma anche contemplare, meditare, coltivare il silenzio, espandere la consapevolezza, crescere dentro \\u2013 quali che siano le circostanze in cui ci si trovi a vivere, nella buona e nella mala sorte come si diceva un tempo\\u201d.
articolo apparso sul quotidiano "il Foglio", autore: Francesco Palmieri

El\\xe9mire Zolla
"Minuetto all\'inferno"
Edizioni Cliquot
Che cos\\u2019\\xe8 la cattiveria? Cosa significa contemplare ed esplorare il male? A volte, semplicemente, si tratta di non trovare agio nel conformismo imperante, e percorrere una propria strada a dispetto di tutto e di tutti. Anche nel grande teatro della Torino e dell\\u2019Italia del Ventennio c\\u2019\\xe8 un copione da recitare (a cui chiunque si adegua: dal gerarca zelante all\\u2019antifascista arrabbiato; dal borghesuccio meschino al contadino superstizioso) e quando i destini dei protagonisti, Lotario e Giulia, si incrociano sul finire della guerra, i due si accorgono che, nel condurre la loro esistenza indipendente e disordinata, forse hanno comunque interpretato un ruolo.
E lass\\xf9, dal cielo, Belzeb\\xf9 e un baffuto dittatore onnisciente si godono la recita dell\\u2019umanit\\xe0, elargendo tiri mancini a profusione; e constatando con sottile piacere che, alla fine, chi non supera le prove della vita \\xe8 solamente chi conduce quella pi\\xf9 normale.
Uscito per la prima volta per Einaudi nel 1956, Minuetto all\\u2019inferno \\xe8 un libro controverso, difficile da inquadrare. Elio Vittorini, che pure lo pubblic\\xf2 nei suoi Gettoni, ne scrisse una quarta di copertina che era quasi una stroncatura, e lo defin\\xec con spregio \\u2013 in un\\u2019epoca in cui la letteratura si interessava soprattutto di sondare il reale \\u2013 come \\xabcupamente fantasticante: un incubo puramente libresco\\xbb. Eppure il romanzo vinse il Premio Strega opera prima e anche oggi, a distanza di tanti anni, si ha l\\u2019impressione che questa osservazione profonda della bassezza dell\\u2019animo umano e questo addentrarsi, a mo\\u2019 di favola gnostica, nel regno del fantastico, lo rendano una lettura di valore imperituro.
Prefazione di Grazia Marchian\\xf2.

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