Federico Rampini
"La speranza africana"
Mondadori Editore
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Il nostro futuro si giocher\xe0 in Africa. Il mondo la osserva con un\u2019attenzione nuova. \xc8 il baricentro demografico del pianeta: l\xec si concentrer\xe0 la crescita della popolazione in questo secolo, mentre la denatalit\xe0 avanza altrove. Un\u2019altra sfida riguarda le materie prime, in particolare materiali strategici nella transizione verso un\u2019economia sostenibile: molti dei minerali e metalli rari indispensabili per i pannelli solari o le auto elettriche vengono estratti in Africa.
Del continente gli italiani conoscono solo una narrazione pauperistica e catastrofista. L\u2019Africa \xe8 descritta come l\u2019origine della \xabbomba migratoria\xbb che si abbatter\xe0 su di noi. Viene compianta come la vittima di tutti gli appetiti imperialisti e neocoloniali: quelli occidentali o la nuova invasione da parte della Cina. Fa notizia solo come luogo di sciagure e sofferenze: conflitti, siccit\xe0 e carestie, sfruttamento e saccheggio di risorse, profughi che muoiono attraversando il Mediterraneo.
Dagli anni Settanta, quando si spensero le prime speranze di rinascita nell\u2019epoca dell\u2019indipendenza post-coloniale, l\u2019Occidente ha mescolato la sindrome della piet\xe0, i complessi di colpa e una \xabcultura degli aiuti umanitari\xbb destinata a creare dipendenza e corruzione.
Contro gli stereotipi s\u2019impone una nuova narrazione. Ce la chiedono autorevoli personalit\xe0 africane, che si riprendono il diritto di raccontare l\u2019Africa cos\xec com\u2019\xe8 davvero, senza piangersi addosso, ribellandosi ai luoghi comuni occidentali.
L\u2019Africa non \xe8 una nazione, \xe8 un continente immenso con diversit\xe0 enormi, dal Cairo a Johannesburg, da Addis Abeba a Lagos. Non \xe8 solo sofferenza e fuga, come dimostra la sua straordinaria vitalit\xe0 culturale. A New York, Londra e Parigi siamo invasi da romanzi, musica, film, pittura e mode creati da nuove generazioni di artisti africani. La diaspora brilla per le eccellenze: negli Stati Uniti i recenti immigrati dall\u2019Africa hanno dato vita a una delle comunit\xe0 etniche di maggior successo.
Esiste un protagonismo africano. Sbagliamo quando descriviamo il continente soltanto come \xaboggetto\xbb di manovre altrui (America, Cina, Russia, Europa). Senza ricadere nelle illusioni dell\u2019Afro-ottimismo che gi\xe0 si sono accese e spente nei decenni passati, questo saggio \xe8 una provocazione contro la pigrizia intellettuale e un antidoto contro le lobby che usano l\u2019Africa per i propri scopi. Il nostro sguardo deve cambiare perch\xe9 lo sguardo degli africani su se stessi sta cambiando. Fallito il modello degli aiuti, fallite le dittature e gli statalismi, mentre c\u2019\xe8 chi tenta di importarvi il \xabmodello asiatico\xbb, noi europei dobbiamo uscire dalla nostra passivit\xe0.
Quasi un ventennio fa, Federico Rampini fece scoprire agli italiani un\u2019Asia nuova, in vorticoso cambiamento, con i bestseller Il secolo cinese e L\u2019impero di Cindia. Oggi affronta con lo stesso approccio spregiudicato il Grande Sud globale, guidandoci nella sua riscoperta senza paraocchi, da testimone in presa diretta, attraverso reportage di viaggio e dando la voce a personaggi che fanno la storia.
Federico Rampini, editorialista del \xabCorriere della Sera\xbb, \xe8 stato vicedirettore del \xabSole 24 Ore\xbb e corrispondente de \xabla Repubblica\xbb a Parigi, Bruxelles, San Francisco, Pechino e New York. Ha insegnato alle universit\xe0 di Berkeley, Shanghai e alla Sda Bocconi. \xc8 membro del Council on Foreign Relations, think tank americano di relazioni internazionali. Come esperto di geopolitica \xe8 public speaker per The European House \u2013 Ambrosetti. Ha pubblicato pi\xf9 di venti saggi di successo, molti tradotti in altre lingue, come i bestseller Il secolo cinese (Mondadori 2005) e L\u2019impero di Cindia (Mondadori 2006). Tra pi\xf9 recenti, La seconda guerra fredda (Mondadori 2019), Oriente e Occidente (Einaudi 2020), Fermare Pechino (Mondadori 2021), Suicidio occidentale e Il lungo inverno (Mondadori 2022). \xc8 andato in scena a teatro con suo figlio Jacopo, attore, in Trump Blues e A cosa serve l\u2019America. Ha realizzato il programma televisivo \xabInchieste da fermo \u2013 America e Cina\xbb per La7.
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