Federica Manzon "Alma"

Published: Jan. 27, 2024, 11:26 a.m.

Federica Manzon
"Alma"
Feltrinelli Editore
www.feltrinellieditore.it


Gioved\xec 1\xb0 febbraio, ore 18:00
Circolo dei Lettori, Torino
Presentazione del romanzo "Alma" con Federica Manzon

Venerd\xec 2 febbraio, ore 18:00
Circolo dei Lettori, Novara
www.circololettori.it



Tre giorni dura il ritorno a Trieste di Alma, che dalla citt\xe0 \xe8 fuggita per rifarsi una vita lontano, e ora \xe8 tornata per raccogliere l\u2019imprevista eredit\xe0 di suo padre. Un uomo senza radici che odiava il culto del passato e i suoi lasciti, un padre pieno di fascino ma sfuggente, che andava e veniva al di l\xe0 del confine, senza che si potesse sapere che lavoro facesse l\xe0 nell\u2019isola, all\u2019ombra del maresciallo Tito \u201cocchi di vipera\u201d.
A Trieste Alma ritrova una mappa dimenticata della sua vita. Ritrova la bella casa nel viale dei platani, dove ha trascorso l\u2019infanzia grazie ai nonni materni, custodi della tradizione mitteleuropea, dei caff\xe8 colti e mondani, distante anni luce dal disordine chiassoso di casa sua, \u201cdove le persone entravano e se ne andavano, e pareva che i vestiti non fossero mai stati tolti dalle valigie\u201d. Ritrova la casa sul Carso, dove si sono trasferiti all\u2019improvviso e dove \xe8 arrivato Vili, figlio di due intellettuali di Belgrado amici di suo padre. Vili che da un giorno all\u2019altro \xe8 entrato nella sua vita cancellando definitivamente l\u2019Austriaungheria. Adesso \xe8 proprio dalle mani di Vili, che \xe8 stato \u201cun fratello, un amico, un antagonista\u201d, che Alma deve ricevere l\u2019eredit\xe0 del padre. Ma Vili \xe8 l\u2019ultima persona che vorrebbe rivedere.
I tre giorni culminanti con la Pasqua ortodossa diventano cos\xec lo spartiacque tra ci\xf2 che \xe8 stato e non potr\xe0 pi\xf9 tornare \u2013 l\u2019infanzia, la libert\xe0, la Jugoslavia del padre, l\u2019aria seducente respirata all\u2019ombra del confine \u2013 e quello che sar\xe0.
Federica Manzon scrive un romanzo dove l\u2019identit\xe0, la memoria e la Storia \u2013 personale, familiare, dei Paesi \u2013 si cercano e si sfuggono continuamente, facendo di Trieste un punto di vista da cui guardare i nostri difficili tentativi di capire chi siamo e dov\u2019\xe8 la nostra casa.
Lei non saprebbe dire dove sta la sua appartenenza, neanche la sua citt\xe0 lo sa: si \xe8 pensata sempre parte di una nazione che non era la sua, immaginava l\u2019Austria, sognava il regno degli slavi, e perfino la nazione garibaldina, ma poi \xe8 rimasta estranea a tutto e soprattutto a se stessa.

Federica Manzon (Pordenone, 1981) ha pubblicato i romanzi Come si dice addio (2008) e Di fama e di sventura (premio Rapallo Carige 2011 e premio Selezione Campiello 2011). Nel 2015 ha curato il volume I mari di Trieste (Bompiani). Con Feltrinelli ha pubblicato La nostalgia degli altri (2017).




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