Armando Besio
"Il bello dell'orrido"
Spavento, stupore, meraviglia
Incontri d'autore vistalago a Bellano
Alberto Rollo
"Il grande cielo"\xa0
Dalle Grigne al Monte Rosa, educazione sentimentale di un escursionista
Ponte alle Grazie
sabato 23 marzo 2024 ore 18.00, Bellano
Alberto Rollo, sar\xe0 in dialogo con Armando Besio, curatore della rassegna "Il bello dell'orrido".\xa0 \xa0Il grande cielo \xe8 la personale ricerca dell\u2019autore di un posto nel mondo per sopportare il grigio del quotidiano, della montagna, con il suo cielo pieno di nuvole e pieno di sogni, come educazione alla vita e via di fuga.\xa0\xa0\u201cLa visione delle montagne \xe8 andata crescendo insieme a quella della citt\xe0. Mi sentivo messo davanti a due grandezze, a due misure\u201d.\xa0
\xa0La moto raffigurata in copertina e presente nell\u2019incipit del libro, una Guzzi rossa, \xe8 quella del padre ed \xe8 anche il fil rouge che collega Il grande cieloal suo precedente memoir Un\u2019educazione milanese (Manni), tra i finalisti del Premio Strega 2017. Comune ai due testi \xe8 l\u2019esplorazione di una citt\xe0, Milano, e di una generazione, quella degli anni \u201950. Il quartiere popolare di Mac Mahon, raccontato dai romanzi di Giovanni Testori, \xe8 dove cresce Alberto Rollo, nato nel 1951: l\u2019educazione comunista ricevuta dal padre, operaio con radici pugliesi, e dalla madre, cattolica, emerge pian piano insieme agli anni di ribellione sotto il segno dell\u2019utopia politica e la speranza del comunismo come ideologia sognante; la giovinezza e la vita da adulto emergono capitolo dopo capitolo insieme al cambiamento della metropoli, la fine della vita operaia nelle grandi fabbriche, l\u2019avvento della moda: una Milano diversa, con un nuovo skyline disegnato da archistar.\xa0\xa0Rispetto al precedente, in questo testo si aggiunge un\u2019esplorazione nuova, o meglio, attesa per tutta la vita, quella delle montagne, con i loro suoni, spazi, cime e cieli: l\u2019esplorazione di luoghi osservati sin da bambino attraverso il racconto di storie, incontri e personali metafore.\xa0\xa0\xa0\u201cVieni,\u201d aveva detto mio padre quando mi aveva portato a contemplare le montagne. Ci metteva la sensibilit\xe0 del maestro, sapeva raccontare. Diceva che ci saremmo venuti quando avrei potuto calzare degli scarponi. Indicava una cima e mi faceva immaginare la difficolt\xe0, la fatica, il mistero. E pi\xf9 immaginavo pi\xf9 sentivo crescere il desiderio di cercare una strada e cominciare a salire. \u201cAdesso non si pu\xf2,\u201d diceva. E allora? Allora perch\xe9 portarmi l\xec, davanti alla barriera verde, ai picchi nudi sopra i boschi, al cielo cos\xec alto e azzurro che gridava.\xa0\xa0\xa0Alberto Rollo inizia cos\xec la sua educazione sentimentale ai paesaggi di montagna, sul limitare dei boschi, oppure osservando dal basso le cime, guardando i cieli azzurri e lontani, arrivando all\u2019inizio di un sentiero che non \xe8 il momento di percorrere perch\xe9 non c\u2019\xe8 mai la calzata giusta per farlo. Un\u2019educazione all\u2019attesa.\xa0La cima osservata in quell\u2019uscita in moto con il padre \xe8 il monte San Primo, spartiacque del triangolo lariano e meta vicina a Sormano, localit\xe0 di vacanza della famiglia Rollo.
Il grande cielo \xe8 una lunga escursione per cime e sentieri in compagnia dell\u2019autore e del suo zaino pieno di storie, ricordi, emozioni, sfumature e scoperte.
Alberto Rollo, nato a Milano, \xe8 scrittore, critico, traduttore e figura significativa dell\u2019editoria italiana: una lunga carriera come direttore letterario per Feltrinelli e poi editoriale per Baldini+Castoldi e Mondadori. Operatore culturale, grande appassionato di musica, \xe8 traduttore, fra gli altri, di Jonathan Coe, Steven Millhauser, Truman Capote, Henry James. Ha pubblicato Un\u2019educazione milanese (2016, finalista al Premio Strega 2017), L\u2019ultimo turno di guardia (2020, Premio internazionale L\u2019Aquila, terna finalisti Premio Napoli) e Il miglior tempo (2021). \xa0\xa0
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