Antonio Bux "L'udito cronico" Cristina Annino

Published: Nov. 4, 2023, 8:20 p.m.

Antonio Bux
"L'udito cronico"
Cristina Annino
Graphe Edizioni
www.graphe.it


Questa agile ma sorprendente raccolta di Cristina Annino comparve nella collettanea Nuovi poeti italiani 3 a cura di Walter Siti nel 1984. Mai apparsa di seguito in un volume a s\xe9 stante, viene qui riproposta nella sua versione originale. Anche in quest\u2019opera, intitolata L\u2019udito cronico, il canto della compianta autrice toscana si contraddistingue per la sua forza impersonale, eversiva, tinta di un sarcasmo pungente, mai banale. Nella lunga e originale traiettoria compiuta, Annino \xe8 difatti sempre rimasta fedele al proprio \u201cfare poesia\u201d, in senso per davvero materico, e in questa silloge ancora una volta la sua scrittura si fonda su una commistione di interessi sia visivi (fu anche originale pittrice) che lirico-musicali, divenendo cos\xec un preciso cesello meta-realistico, un patchwork del linguaggio in continua tensione. Si pu\xf2 dunque parlare di poesia pseudo-dadaista, come anche di poesia civile, di un civile per\xf2 votato al suono, dove il tono affabulatorio e la messa in scena di un irriverente teatrino ritmico-verbale danno vita a una poesia di elementi che giocano in maniera quasi distopica sul tavolo dell\u2019esistenza, in cui l\u2019io (spesso declinato provocatoriamente al maschile) \xe8 un automa perennemente in bilico tra evoluzione e disfacimento. Un canto elettrico che sorprende per la sua luminosit\xe0 prosodica coinvolgendo direttamente il lettore nell\u2019attenzione del mondo tramite l\u2019enunciazione dell\u2019avvenimento, che non \xe8 mai qui mera meta-cronaca, bens\xec concatenazione di possibili realt\xe0, configurazione astrale e terrestre di significato e mistero.


Cristina Annino (pseudonimo di Cristina Fratini, 1941-2022), \xe8 stata scrittrice e poetessa. Dopo gli studi in Lettere Moderne a Firenze dove si laure\xf2 con una tesi sulle prose di C\xe9sar Vallejo ha frequentato, sempre a Firenze, il Caff\xe8 Paszkowski dove entr\xf2 in contatto con il Gruppo '70, fondato nel 1963 da Eugenio Miccini e Lamberto Pignotti. Esord\xec nel 1969, pubblicando, con le edizioni T\xe9chne, Non me lo dire, non posso crederci. Nel 1989 si trasfer\xec a Roma e inizi\xf2 a dipingere, tenendo mostre collettive e personali in Italia e all\u2019estero. Tra le altre sue raccolte poetiche si segnalano Ritratto di un amico paziente (Gabrieli, 1977), Il cane dei miracoli (Bastogi, 1980), Madrid (Corpo 10, 1987 \u2013 ex aequo Premio Pozzale Luigi Russo; poi Stampa 2009, 2017), Casa d\u2019aquila (Levante, 2008), Magnificat (Puntoacapo, 2010 \u2013 premio Lorenzo Montano), Chanson turca (LietoColle, 2012), Anatomie in fuga (Donzelli, 2016), Le perle di Loch Ness (Arcipelago Itaca, 2019) e il postumo Avatar (Avagliano, 2022). \xc8 stata anche autrice di due romanzi: Boiter (Forum/Quinta generazione, 1979) e Connivenza amorosa (Greco&Greco, 2017).



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