Andrea Magno "La forma del desiderio"

Published: June 2, 2024, 6:36 p.m.

Andrea Magno
"La forma del desiderio"
Arkadia Editore
www.arkadiaeditore.it


\u2026 oggi la parola si allunga
nell\u2019ora della tristezza
e adesso ognuno al suo posto,
io resto qui, mi sistemo la maschera
tra scena e orchestra,
e adesso musica.

Se tutti pensiamo che indossare una maschera equivalga a fingere, Andrea Magno, nelle sue poesie, ribalta questa narrazione e la indossa per svelare il s\xe9 profondo, il sentire dell\u2019uomo contemporaneo. Ci svela lo sguardo con cui osserva il mondo e le persone, la prospettiva (di cui si sente \u201cladro\u201d) dalla quale scruta i sentimenti, gli stati d\u2019animo, i ricordi, per poi compiere il \u201cmiracolo\u201d del nominarli, di dar loro forma e contenuto attraverso le parole. \xc8 come se ogni singolo aspetto del vivere venisse sezionato, tagliato a fette, ridotto a brandelli. E, per ogni piccolo pezzetto scomposto, andasse a ritrovare una nuova collocazione, ad avvolgere quei brandelli di nuove vesti, per dar loro un nuovo battesimo. Per riconoscerli. Sistemarli dentro uno schema antico in un modo nuovo.
Ogni poesia \xe8 distruzione di ci\xf2 che si conosce, al fine di compierne un restauro e una riappropriazione:

nel mulinare di frammenti
in ordine sparso,
nel lasciarmi indietro
una rinuncia,
schiaffo alla bellezza,
digiuno a cui sottrarsi,
non \xe8 dato tempo di svegliarsi
da qualche parte nelle viscere
a un saremo
che adesso non sar\xe0,
sono vecchio e ancora
rincorro illusioni
nello sconfortante delirio
di auspici spirati.

Nel loro incedere, i versi di Andrea veicolano una ricerca di pace e di aiuto rivelandoci che essa pu\xf2 compiersi solo attraverso la dissoluzione, affrontando il setaccio delle contraddizioni, indagando lo scontro degli opposti, per poi placarsi non appena varcata la soglia della \u201cdomanda\u201d a cui non si richiede risposta, ma solo attenzione, consapevolezza.
Poi c\u2019\xe8 la ricerca continua della musicalit\xe0 del verso, del ritmo che \xe8 sempre costante e coerente, anche quando rallenta o accelera. Un invito alla danza, alla suola strusciata negli intervalli del ritmo \u201c\u2026 nell\u2019affinit\xe0 delle sfumature tra spirito e carne\u201d,\xa0\u201c\u2026 nell\u2019ombra di due attimi\u2026 in quello spazio inventato dove dolore lascia spazio a felicit\xe0\u201d.
Dalla prefazione di Salvatore Basile


Andrea Magno
Siciliano dell\u2019estremo sud, a volte viandante, altre volte stanziale, scrive contrapponendo la scrittura alla sua formazione scientifica. Ha esordito nella poesia con la raccolta Sotto falso nome (2014). Segue Da qui ho un posto comodo (2017). Insieme a Monica Conserotti ha curato la mostra di fotografia unita alla poesia dal titolo [Re]Fusioni: Un click di parole, presentata alla Settimana Mozartiana di Chieti (2016) e al CartaCarbone Festival di Treviso (2017). Nel 2017 ha partecipato al Sirmio International Poetry Festival. Sempre con Monica Conserotti ha curato le mostre [Re]Visioni: Shooting Haiku e [Re]Furtive: Donne che fotografano Donne. La sua lirica Una gabbia \xe8 stata ispirazione per un quadro dell\u2019artista Antonio Minerba. Nel 2020 ha curato la raccolta Fuori dal coro e diversi suoi altri lavori sono apparsi in riviste e antologie specialistiche. Dal 2016 \xe8 direttore artistico del \u201cFestival Autori in Piazza\u201d che si tiene a Chieti nella terza settimana di luglio di ogni anno.



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