I quaderni del guardacaccia

Published: June 30, 2020, 4:38 p.m.

Nel 1875 viene introdotta in Svizzera una nuova e moderna legge che regolamenta l\u2019esercizio della caccia e che pone precise regole e limiti al prelievo venatorio. \xc8 in questo periodo che iniziano a muoversi nei nostri boschi due figure opposte ma complementari: il guardiacaccia e il bracconiere.


Sono stati recentementi ritrovati in Capriasca i quaderni di servizio di uno dei primi guardiacaccia della nostra regione: Giovanni Nesa di Lugaggia, nato nel 1830. Nesa si \xe8 occupato di sorvegliare la bandita del Camogh\xe9 fra il 1880 e il 1884. Attraverso la lettura delle pagine di questo singolare \u201cdiario di lavoro\u201d possiamo seguire i lunghi tragitti nei boschi percorsi nel tentativo di scoprire gli illeciti, le minuziose e quasi poetiche osservazione del \u201cselvagiume\u201d, la difficoltosa ricerca dell\u2019ultimo orso del sottoceneri, ma possiamo anche gettare uno sguardo nella vita privata e nella quotidiana di una famiglia ticinese. I diari sono stati recentemente pubblicati in un volume intitolato \u201cCon il canochiale o veduto tre camozze\u2026\u201d.

La pubblicazione \xe8 frutto del lavoro di conservazione e ricerca curato dall\u2019Archivio Audiovisivo di Capriasca e Valcolla, ente che si occupa di conservare e tutelare le immagini e le testimonianze orali che costituiscono la memoria collettiva della regione.

In questo viaggio sonoro incontreremo il responsabile dell\u2018Archivio Nicola Arigoni, collaboratore del Centro di dialettologia e di etnografia e lo storico e appassionato cacciatore Flavio Zappa, che ci guideranno tra le pagine di questo diario e ci accompagneranno nei boschi e sui sentieri della bandita sorvegliata dal guardiacaccia Nesa.