Per il bene comune, di tutti. L'acqua e il suo diritto. Intervista con Ugo Mattei

Published: Nov. 26, 2014, 11 p.m.

Che cos'è un bene comune? Chi decide cos'è un bene comune? Come lo si gestisce? Sono alcune delle domande che Memos ha girato a Ugo Mattei. Giurista, docente di diritto civile all'Università di Torino e di diritto internazionale comparato all'Università della California, Mattei è stato tra gli estensori dei quesiti referendari del 2011 sull'acqua bene comune. Ha appena scritto un libro, insieme alla giurista Alessandra Quarta: “L'acqua e il suo diritto” (Ediesse). Mattei ricorda che i referendum del 2011 avevano l'obiettivo primario di sottrarre i beni comuni alla gestione dei privati. Ma il semplice passaggio alla proprietà pubblica non è sufficiente a garantire una corretta gestione dei beni comuni. La gestione di questo tipo di beni, e di un bene comune per eccellenza come l'acqua, ha bisogno della partecipazione dei cittadini. «Un'azienda bene comune – dice Mattei – deve contenere nel suo statuto un obbligo esplicito: gli amministratori devono governare quel bene in modo ecologico e sociale! L'altra caratteristica di questo tipo di aziende riguarda il controllo della comunità sull'amministrazione». Come lo si può realizzare? «Nell'azienda di gestione dell'acqua del Comune di Napoli - che ho presieduto fino ad un mese fa, la Abc - accanto al consiglio di amministrazione c'è un comitato di sorveglianza composto da utenti, lavoratori, rappresentanti del mondo ambientalista e del consiglio comunale».