Mani Pulite, storia di una speranza. Intervista con Gherardo Colombo.

Published: April 15, 2015, 10 p.m.

«Ho scritto questo libro contro il rischio che cali l'oblio su Mani Pulite». Sono le parole di Gherardo Colombo a Memos. «Ho cominciato a fare il magistrato nel 1974 - racconta Colombo - e in oltre trent'anni mi è successo più volte di avvicinarmi a questo sistema della corruzione: prima con la scoperta della loggia P2 nel 1981 e dei fondi neri all'Iri nell'84-85 e poi con Mani Pulite. Una constatazione che ho potuto fare, e che è stata via via confermata nel tempo, è stata quella per la quale per quanti sforzi si facessero non c'era niente da fare: prima di Mani Pulite le indagini quasi non si riusciva ad iniziarle. Se i processi per la P2 e i fondi neri dell'Iri fossero rimasti a Milano, e non trasferiti a Roma, sono sicuro che Tangentopoli sarebbe stata scoperta in anticipo di anni, rispetto al 1992». Gherardo Colombo racconta così a Memos la storia del suo impegno di magistrato, di membro del pool di Mani Pulite, che ha raccolto in un libro uscito in queste settimane dal titolo: “Lettera ad un figlio su Mani Pulite” (Garzanti).