Eurexit 3, uscire dall'austerità senza spaccare l'euro. Intervista con Barbara Spinelli e Stefano Sylos Labini.

Published: June 30, 2015, 10 p.m.

Proposte respinte, controproposte avanzate e bocciate, nuove proposte offerte come ultima chance prima di un presunto baratro. E' una partita politica complessa quella che si sta giocando tra Atene e Bruxelles, passando per Berlino e Francoforte. Da oggi il secondo piano di aiuti della Troika (Commissione europea, Bce, Fmi) alla Grecia non esiste più. E' scaduto ieri 30 giugno, non è stato rinnovato, così come il governo greco ha lasciato scadere – senza pagarla - la rata del prestito ottenuto dal Fmi. Esisterà un terzo piano di aiuti alla Grecia da parte delle istituzioni internazionali? Sarà solo un piano europeo, senza il Fmi, come vorrebbe il governo Tsipras (attraverso il fondo salva-stati, Esm)? Il governo tedesco vuole aspettare il referendum di domenica prossima in Grecia prima di compiere qualunque nuovo passo verso Atene: la cancelliera Merkel spera che l'esito referendario spazzi via il governo Tsipras. Secondo i calcoli della cancelleria di Berlino, senza Syriza al governo in Grecia sarà più facile trattare con Atene. Un azzardo che trova consenziente anche il presidente francese Hollande. Cosa si sta giocando la leadership europea di oggi (Merkel e Hollande, insieme a Draghi e Juncker) attorno alla “scommessa greca”? «Secondo me – racconta a Memos Barbara Spinelli, europarlamentare della Sinistra Unitaria – si stanno giocando il futuro democratico dell'Unione europea. E' un momento democratico dell'Unione, un momento introdotto da Tsipras, fondamentale per l'Unione perchè può mettere fine a quella che sembra un'incompatibilità fra l'Unione europea e la vita democratica dei paesi membri». Ospite a Memos oggi anche Stefano Sylos Labini, ricercatore all'Enea, coautore di un libro-proposta dal titolo: “Per una moneta fiscale gratuita. Come uscire dall'austerità senza spaccare l'euro”.