Alla fine, mi sa che, dopo giugno,
il mese più fantastico sia maggio,
o, almeno, il più fragrante: tramortito
da un diluvio di odori come ostaggio
grato al suo rapitore, quando espugno
il cuore profumato dei suoi giorni,
intono l’inno e mi preparo al rito
delle nozze fra Cielo e Terra. Torni
a fare che non so la baraonda
trita delle stagioni, dopo: rosse
le camelie rigettano sul serio,
ogni volta, d’incanto, fronda a fronda,
dalle talèe che interro. Ah, se già fosse
così rinato anche il mio desiderio...
Testo di Gianluca Braschi (gb@cesena.cc)
Voce di Lorenzo Pieri (pierilorenz@gmail.com)