Fifties. Alberto Arbasino a Londra

Published: Sept. 17, 2020, 7:28 a.m.

b'Qui, altrove. Le citt\\xe0 degli altri. Casa \\xe8 dove qualcuno o qualcosa ti aspetta. Raccontiamo le citt\\xe0 raccontate, spacciamo ricordi di viaggio. La letteratura \\xe8 un biglietto di prima classe. Sei. Fifties. Alberto Arbasino a Londra. Quale cuore non ansima seguendo il Big Ben? Se lo chiede Iosip Brodskij e non abbiamo motivo di dargli torto. Per noi di qua dal mare, per la razza di chi rimane a terra, naufraghi per mancanza di porto sul continente isolato, Londra \\xe8 un arabesco che si nasconde dietro la nebbia, e sotto la pioggia che niente fermer\\xe0, feltro, latta o corona, e siamo ancora a Iosip Brodskij. Londra fuma e grida, cos\\xec bassa, cos\\xec scura, cos\\xec bella. Westminster, Bloomsbury, Piccadilly, ponti su ponti, la prospettiva incerta del Tamigi, ogni passo \\xe8 un salto nella storia: il parlamento, la corona, la culla dell\\u2019Occidente, la porta dell\\u2019Oriente, Egitto, India e molto oltre, Londra capitale dei mari e regina dei commerci. Isola nell\\u2019isola. Lo sa bene Alberto Arbasino, il pi\\xf9 insulare dei nostri, uomo di genio e scrittore a tutto tondo, recensore, giornalista, narratore eccessivo, accumulatore, archivista, sacerdote della conversazione infinita, della nota in forma di romanzo e del romanzo in forma di nota.'